Testo Unico Edilizia, Salva Casa e Regione Siciliana: appello alla politica
I tecnici chiedono a gran voce il recepimento urgente delle disposizioni previste dal Decreto Salva Casa nella Regione Siciliana
Fare presto, bene e con giudizio. Potrebbe sintetizzarsi in questo modo l’appello dei tecnici durante il convegno organizzato dall’Ordine degli Architetti di Agrigento con l’ANCE e il sistema ordinistico delle professioni tecniche dal titolo “Il quadro normativo sull’edilizia dopo il Decreto Salva Casa”.
Testo Unico Edilizia e Regione Siciliana
Un momento di confronto a cui hanno partecipato professionisti provenienti da tutta Italia che si sono confrontati non solo sulle disposizioni contenute nella Legge n. 105/2024 di recepimento del D.L. n. 69/2024 (Salva Casa) ma anche sulle loro criticità applicative e sulla necessità che l’Assemblea Regionale Siciliana (ARS) possa arrivare velocemente alla legge di recepimento.
Ricordiamo, infatti, che dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale (27 luglio 2024) della Legge di conversione del Salva Casa, il Dipartimento Urbanistica della Regione Siciliana ha prontamente emanato la circolare 8 agosto 2024, prot. 12002 mediante la quale ha confermato l’immediata applicazione delle modifiche apportate agli articoli 2-bis, 9-bis, 23-ter, 31, 34-bis e 37 del Testo Unico Edilizia.
Da recepire, invece, gli articoli 6, 10, 32, 34 e 36 del d.P.R. n. 380/2001, che la Legge 10 agosto 2016, n. 16 ha recepito con modifica, oltre che i due nuovi articoli 34-ter e 36-bis che, trattandosi di una innovazione, necessitano di un recepimento per trovare ingresso nell’ordinamento regionale siciliano.
Singolare è la situazione venutasi a creare con le disposizioni che riguardano la sanatoria edilizia:
- in Italia già sono vigenti i due nuovi articoli 34-ter (con i casi particolari già ribattezzati “ante ’77 e l’agibilità sanante”) e 36-bis (con la sanatoria per le parziali difformità e le variazioni essenziali), mentre in Sicilia no;
- con l’abrogazione del comma 4, art. 37 e l’eliminazione dall’art. 36 delle variazioni essenziali, in Sicilia al momento esiste un vuoto normativo.
Le criticità e le richieste dei tecnici
Molto chiara la richiesta del Presidente dell’Ordine degli Architetti di Agrigento Rino La Mendola che, durante le conclusioni del convegno, ha lanciato un appello alla politica regionale affinché la legge di recepimento del Salva Casa possa arrivare velocemente, risolvendo al contempo alcune criticità applicative.
“Per rigenerare il costruito - afferma il Presidente La Mendola - abbiamo bisogno di strumenti normativi che rendano più semplici e più convenienti, per i cittadini, gli interventi di recupero del patrimonio edilizio esistente, rispetto ad interventi invasivi che impongono nuovo consumo di suolo. Ecco perché riteniamo urgente ed improcrastinabile l’approvazione del Disegno di legge, redatto dall’Assessore Regionale al ramo On. Giusi Savarino, che dovrebbe comunque essere perfezionato con un paio di emendamenti finalizzati a garantire un’ulteriore semplificazione delle procedure ed il superamento di alcune criticità della norma nazionale”.
“Ad esempio - aggiunge La Mendola - una di queste riguarda l’articolo 34 bis del Salva Casa, che introduce una serie di “tolleranze costruttive”, che non costituiscono violazione edilizia, stabilendo però che il professionista incaricato debba redigere un progetto strutturale, che contempli le modifiche introdotte, da sottoporre all’approvazione del Genio Civile. Questo segna un passo indietro nella semplificazione delle procedure, in quanto attualmente le “tolleranze di cantiere” vengono semplicemente riportate dal tecnico incaricato nella relazione a strutture ultimate o nelle perizie asseverate, senza ulteriori provvedimenti autorizzativi”.
Altro aspetto riguarda l’attuale versione dell’art. 34-ter (da recepire) che al comma 2 dispone che nei casi in cui sia impossibile accertare l'epoca di realizzazione della variante, il tecnico incaricato attesta la data di realizzazione con propria dichiarazione e sotto la propria responsabilità, con sanzioni penali in caso di dichiarazioni mendaci. “A tal proposito - sottolinea il Presidente degli Architetti - ci chiediamo come possa attribuirsi al tecnico incaricato, che magari all’epoca della legge Bucalossi non era ancora nato, la responsabilità di dichiarare la data di realizzazione degli interventi da sanare!!!”.
Due criticità “nazionali” che secondo il Presidente La Mendola potrebbero essere risolte capitalizzando lo statuto speciale della Regione Siciliana.
In conclusione, gli architetti, unitamente alla Rete delle Professioni Tecniche, come annunciato nel corso del convegno, nei prossimi giorni proporranno alla Regione un documento con gli emendamenti al Disegno di legge di recepimento della norma nazionale, finalizzati al superamento di criticità come quelle sopra riportate.
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