Tolleranze post Salva Casa, è un nuovo condono edilizio?
Riflessione sul Testo Unico Edilizia aggiornato al Salva Casa alla luce della recente relazione del Presidente del TAR Veneto
La Legge n. 105/2024, di conversione con modifiche del D.L. n. 69/2024 (Decreto Salva Casa), e la versione aggiornata del d.P.R. n. 380/2001 (Testo Unico Edilizia) sono ormai in vigore da fine luglio 2024. Tuttavia, nonostante le nuove disposizioni siano formalmente operative, mancano ancora alcuni elementi fondamentali per garantirne una piena applicazione.
Le incertezze del Salva Casa
Da un lato, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha definito la norma come “auto-applicativa”, ma ha anche annunciato l’emanazione di una circolare attuativa/interpretativa/esplicativa. Dall’altro, i professionisti del settore (sia della Pubblica Amministrazione che liberi professionisti) richiedono con urgenza l’aggiornamento della modulistica e delle piattaforme digitali per la gestione delle pratiche edilizie, tra le quali la nuova sanatoria edilizia semplificata introdotta con l’art. 36-bis del Testo Unico Edilizia.
La situazione è ben più complessa. Sebbene i liberi professionisti possano già presentare le nuove pratiche edilizie, ciò può avvenire solo in modo “improvvisato”, creando autonomamente la modulistica necessaria. Purtroppo, però, ci si può imbattere (molto più spesso di quel che si possa immaginare) in Comuni che, essendo dotati di piattaforme digitali, non hanno ancora attivato le sezioni aggiornate (nell’attesa della nuova modulistica e delle indicazioni necessarie per l’aggiornamento digitale) e non accettano pratiche tramite PEC.
Questa incertezza operativa sta creando non poche difficoltà, evidenziando una criticità che rischia di compromettere l’efficacia dell’intero sistema.
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