Tolleranze post Salva Casa, è un nuovo condono edilizio?

Riflessione sul Testo Unico Edilizia aggiornato al Salva Casa alla luce della recente relazione del Presidente del TAR Veneto

di Gianluca Oreto - 17/12/2024

Le criticità della sanatoria semplificata

Concordo, invece, con il Presidente del TAR Veneto relativamente alla palese distonia tra l’art. 36-bis, comma 4, del Testo Unico Edilizia e l’art. 167 del D.Lgs. n. 42/2004 (Codice dei beni culturali).

Il comma 4 della norma in esame (art. 36-bis, n.d.r.) – afferma il Presidente del TAR - nel prevedere l’accertamento postumo di compatibilità paesaggistica anche quando siano stati creati incrementi plano-volumetrici, si pone in evidente distonia con l’art. 167 D. Lgs. n. 42/2004, che prevede tale possibilità di sanatoria soltanto per le opere eseguite in area vincolata che NON abbiano comportato la creazione di nuove superfici o nuovi volumi o aumento di quelli legittimamente assentiti”.

Logica vuole che si applichi la norma più recente e che il Salva Casa abbia semplicemente ampliato i casi di sanatoria per le parziali difformità e variazioni essenziali anche in caso di ampliamenti volumetrici in assenza o difformità dall'autorizzazione paesaggistica.

La distonia – continua il Presidente del TAR Veneto - riguarda anche la diversa configurazione del silenzio dell’autorità competente. L’art. 167, infatti, prescrive che l’autorità competente debba pronunciarsi entro il termine perentorio di 180 giorni (previo parere vincolante della Sovrintendenza da esprimersi entro il termine perentorio di 90 GIORNI), ma non contempla alcuna fattispecie di Silenzio Assenso (né di Sil. Rigetto)”.

Sul punto viene ricordata la recente giurisprudenza del Consiglio di Stato che ha ritenuto applicabile a tale fattispecie la generale previsione di cui all’art. 17-bis della Legge n. 241/1990 e che quindi fosse configurabile un’ipotesi di Silenzio Assenso.

In conclusione, per sfruttare al meglio le opportunità offerte dal Decreto Salva Casa è necessario superare le criticità legate alla mancanza di modulistica unificata e all’adeguamento delle piattaforme. Solo così si potrà garantire un’applicazione efficace e uniforme delle nuove regole.

Ma, pur con le tante criticità da risolvere, continuo a sostenere il motto “Il Salva Casa non è un condono edilizio”.

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