Transizione 5.0 e Certificazione Energetica: abilitati anche ingegneri e periti industriali

La conferma nel decreto MIMIT-MEF. La soddisfazione dei Consigli Nazionali: sarebbe stato ingiusto escluderci da questa grande opportunità di crescita

di Redazione tecnica - 03/08/2024

Anche gli ingegneri iscritti nelle sezioni A e B dell'Albo e i periti industriali iscritti nelle sezioni "Meccanica ed Efficienza energetica" e "Impiantistica elettrica ed Automazione", con competenze e comprovata esperienza nel settore dell’efficienza energetica dei processi produttivi rientrano fra i professionisti abilitati alla certificazione energetica nell'ambito del Piano Transizione 5.0.

Certificazioni energetiche Transizione 5.0: abilitati anche ingegneri e periti industriali

A confermarlo è l’art. 15, comma 6, del decreto attuativo del MIMIT di concerto con il MEF, sul quale il presidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri, Angelo Domenico Perrini, e il presidente del Consiglio Nazionale Periti Industriali, Giovanni Esposito, hanno espresso grande soddisfazione. Siamo già qualificati per le perizie nel quadro del piano industria 4.0, sarebbe stato ingiusto escluderci da quest'altra grande opportunità di crescita per il Paese e per i nostri colleghi", affermano Esposito e Perrini, aggiungendo di voler "ringraziare per l'ottimo risultato raggiunto il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso e l’on. Andrea de Bertoldi per la sensibilità e l'attenzione dimostrate nei confronti delle istanze dei periti industriali e degli ingegneri italiani”

In una prima versione del decreto, i soggetti considerati idonei per la certificazione energetica delle imprese, necessaria per ottenere le agevolazioni, erano esclusivamente gli Esperti in gestione dell’energia (EGE) e le Energy service company (ESCO). Dopo la revisione del testo, si prevede che la certificazione energetica delle imprese, ai fini dell'ottenimento dei crediti d'impista, potrà essere effettuata  appunto anche da ingegneri e periti industriali, riconoscendone il ruolo cruciale e la qualificazione nel campo dell'efficienza energetica.

Ulteriori informazioni sui vantaggi derivanti per i professionisti dal decreto attuativo su Transizione 5.0, verranno fornite nel corso di una prossima conferenza stampa.

Cos’è l’investimento Transizione 5.0

Il Piano Transizione 5.0 punta a ottenere un risparmio energetico di 0,4 milioni di tep tra il periodo 2024-2026 attraverso l’adozione nei processi produttivi, di modelli energetici efficienti, sostenibili e basati su energie rinnovabili.

Nel dettaglio è previsto un credito d’imposta, per le spese sostenute tra il 1º gennaio 2024 e il 31 dicembre 2025, destinato alle imprese che investono in attività digitali, autoproduzione di energia da fonti rinnovabili e formazione del personale. Il beneficio è legato alla riduzione di almeno il 3% del consumo di energia finale o ad almeno il 5% di risparmio energetico nei processi, grazie agli investimenti in attività digitali.

Più è alto il miglioramento in efficienza energetica, più alto sarà il credito d'imposta. I progetti devono essere certificati da un valutatore indipendente, con certificazioni ex ante e ex post.

L’1% del bilancio totale è destinato allo sviluppo di una piattaforma informatica per la gestione delle certificazioni, l'analisi dei dati e le attività di monitoraggio.

 

 

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