Tutela ambientale, VIA-VAS e dissesto idrogeologico: approvato il nuovo decreto-legge
Approvato in Consiglio dei Ministri un nuovo decreto legge che introduce disposizioni urgenti per la tutela ambientale del Paese
Via libera, nel corso dell’ultimo Consiglio dei Ministri, allo schema di decreto legge che introduce disposizioni urgenti per la tutela ambientale del Paese, la razionalizzazione dei procedimenti di valutazione e autorizzazione ambientale, la promozione dell’economia circolare, l’attuazione di interventi in materia di bonifiche di siti contaminati e dissesto idrogeologico.
Tutela ambientale: approvato un nuovo decreto legge
Come segnalato dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE), di particolare rilievo le misure volte alla semplificazione dei procedimenti relativi alle valutazioni ambientali, considerata la grande mole di istanze da sottoporre alle Commissioni di valutazione ambientale VIA-VAS e PNRR-PNIEC: con il provvedimento viene prevista una priorità nell’ordine di trattazione delle istanze, da definirsi con un successivo decreto ministeriale.
Il MASE parla anche di una “corsia veloce” attribuita in particolare a progetti di interesse strategico nazionale, privilegiando l’affidabilità, la sostenibilità tecnico-economica, il contributo agli obiettivi PNIEC, l’attuazione di investimenti PNRR e la valorizzazione dell’esistente.
Nuove misure poi in tema di economia circolare: il Ministero segnala il rafforzamento dell’Albo dei Gestori ambientali, con una più ampia rappresentanza delle categorie interessate, norme per rafforzare la cura e la manutenzione di paesaggio e verde pubblico, una semplificazione nell’individuazione del Responsabile Tecnico Gestione Rifiuti delle piccole imprese, che consenta di trovare la figura professionale senza aggravi economici per le aziende.
Per rendere più effettive la tutela del suolo e la lotta al dissesto idrogeologico, il Decreto rafforza i poteri dei Presidenti di Regione in qualità di Commissari, introduce misure per la programmazione e il monitoraggio degli interventi, che garantiscano l’interoperabilità tra le banche dati esistenti, oltre a un meccanismo di revoca delle risorse per gli interventi finanziati col fondo progettazione che non abbiano conseguito un determinato livello di progettualità.
E ancora, la prevenzione dei fenomeni siccitosi, attraverso il rafforzamento delle buone pratiche del riuso, con l’introduzione della definizione di “acque affinate”, che possono contribuire al ravvenamento o accrescimento dei corpi idrici sotterranei.
Decarbonizzazione, bonifiche e indorcarburi: le nuove disposizioni
Queste le altre finalità del decreto:
- assicurare il rispetto delle scadenze per la realizzazione degli obiettivi di decarbonizzazione, diffusione delle energie rinnovabili e sicurezza energetica previste dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e dal Piano energia e clima (PNIEC);
- garantire certezza del quadro normativo per il settore della ricerca e della produzione di idrocarburi, coniugando la sicurezza degli approvvigionamenti con la tutela ambientale;
- incentivare le operazioni di recupero dei rifiuti e di riutilizzo dei materiali di prossimità provenienti dalla realizzazione degli interventi relativi al tunnel sub-portuale e alla diga foranea di Genova;
- introdurre disposizioni per le amministrazioni operanti nei settori dell’ambiente e della sicurezza energetica (SNPA, ISPRA, ISIN) e garantire le funzionalità del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica;
- dare impulso alle bonifiche, con la semplificazione degli interventi nei cosiddetti “siti orfani”, finanziati da un apposito stanziamento del PNRR, e la definizione di una struttura di supporto al Commissario del SIN di Crotone-Cassano e Cerchiara.
Si attende adesso la pubblicazione del testo definitivo del Decreto in Gazzetta Ufficiale.
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