Codice dei contratti: i tempi di approvazione del correttivo
La Legge delega n. 78/2022 ha stabilito delle precise procedure e tempistiche per l’approvazione del correttivo che rischiano di far superare l’1 gennaio 2025
Il 7 novembre 2024 il Governo ha trasmesso ufficialmente al Parlamento lo schema di Decreto Legislativo recante “Disposizioni integrative e correttive al codice dei contratti pubblici, di cui al decreto legislativo 31 marzo 2023, n. 36”.
Codice dei contratti: il correttivo annunciato
Un correttivo approvato dal Consiglio dei Ministri n. 101 del 21 ottobre 2024 sul quale la Legge delega 21 giugno 2022, n. 78 ha previsto le medesime procedure a cui si era già sottoposto il D.Lgs. n. 36/2023 (Codice dei contratti).
Di correttivo si parla, in realtà, dall’inizio dell’anno e soprattutto dopo l’attivazione della consultazione promossa dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti a cui hanno partecipato da luglio scorso 94 stakeholders, di cui 77 operatori privati e 17 soggetti pubblici, che hanno presentato circa 630 contributi.
Si è, quindi, arrivati ad un testo (già “bollinato” dalla Ragioneria Generale dello Stato) che rischia di rappresentare una vera controriforma alla riforma del 2023 sulla quale, ricordiamo, vi è una chiara impronta del Consiglio di Stato a cui il Governo Draghi aveva affidato il compito di preparare la stesura dello schema di Decreto Legislativo poi confluito, dopo alcune modifiche, all’interno del D.Lgs. n. 36/2023.
L’attuale bozza di correttivo, infatti, interviene con:
- 58 articoli modificati;
- 1 articolo sostituito (193 “Procedure di affidamento”);
- 3 nuovi articoli (82-bis “Accordo di collaborazione”; 225-bis “Ulteriori disposizioni transitorie”; 226-bis “Disposizioni di semplificazione normativa”);
- 19 allegati modificati;
- 1 allegato sostituito (V.2 “Modalità di costituzione del Collegio consultivo tecnico (Articolo 215, comma 1)”);
- 3 nuovi allegati (I.01 “Definizioni dei soggetti, dei contratti, delle procedure e degli strumenti”; II.2-bis “Modalità di applicazione delle clausole di revisione dei prezzi (articolo 60, comma 4-ter)”; II.6-bis “Accordo di collaborazione (articolo 82-bis, comma 3)”).
Tra queste modifiche spicca l’inserimento dell’art. 226-bis (Disposizioni di semplificazione normativa), mediante il quale viene prevista la prossima pubblicazione di uno o più Decreti Ministeriali che sostituiranno gran parte degli allegati al D.Lgs. n. 36/2023. Una disposizione che rischia di far esplodere il quadro normativo così come già accaduto con la riforma del 2016.
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