Abusi edilizi e demolizione dopo l’acquisizione al patrimonio comunale: cosa dice la Cassazione?
La Corte di Cassazione conferma: nessuna sanatoria per immobili abusivi acquisiti dal Comune e demolizione inevitabile in assenza di interesse pubblico.
Acquisizione al patrimonio comunale: gli effetti
Relativamente al primo punto, la Cassazione è ormai granitica: chi non è più proprietario dell’immobile non ha interesse a impugnare l’ordine di demolizione. Dal momento in cui l’immobile è stato acquisito dal Comune, il privato perde ogni titolo giuridico su di esso. Questo significa che non può più agire legalmente per contestare la demolizione, a meno che il Comune non abbia deliberato di mantenere l’immobile per ragioni di interesse pubblico.
La Cassazione ha chiarito che:
- l’acquisizione dell’immobile non è un’alternativa alla demolizione, ma una misura sanzionatoria che non esclude la possibilità di abbattere l’abuso;
- l’unico caso in cui la demolizione può essere evitata è se il Comune decide di mantenere il bene per un interesse pubblico prevalente, attraverso una delibera consiliare.
Se il Comune non assume una decisione in tal senso, la demolizione resta l’unico esito possibile. Nel caso di specie, non essendo intervenuta alcuna delibera di mantenimento, la demolizione era inevitabile.
Documenti Allegati
Sentenza Corte di Cassazione 12 marzo 2025, n. 9920IL NOTIZIOMETRO