Abusi edilizi e demolizione dopo l’acquisizione al patrimonio comunale: cosa dice la Cassazione?

La Corte di Cassazione conferma: nessuna sanatoria per immobili abusivi acquisiti dal Comune e demolizione inevitabile in assenza di interesse pubblico.

di Redazione tecnica - 18/03/2025

Conclusioni

La Corte di Cassazione conferma (ancora una volta) alcuni principi fondamentali in materia di abusi edilizi:

  • se un immobile abusivo viene acquisito al patrimonio comunale, il privato perde ogni diritto su di esso e non può opporsi alla demolizione;
  • la demolizione può essere evitata solo se il Comune delibera di mantenere il bene per interesse pubblico, ma senza una decisione esplicita, l’unica opzione è l’abbattimento;
  • la sanatoria edilizia richiede la doppia conformità urbanistica ed edilizia e può essere richiesta solo dal proprietario o da chi ha commesso l’abuso, non da chi ha perso la titolarità dell’immobile o non ha interessi espliciti.

Ancora una volta, emerge un concetto chiave: la repressione degli abusi edilizi non ammette scorciatoie e chi tenta di aggirare gli ordini di demolizione si scontra con limiti giuridici ben precisi.

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