Abusi edilizi: tipologie, conseguenze e rimedi dal Consiglio di Stato

Una rassegna completa sugli istituti del Testo Unico Edilizia: stato legittimo, variazioni essenziali, abusi edilizi, ordine di demolizione, fiscalizzazione, sanatoria e condono

di Redazione tecnica - 17/05/2024

La fiscalizzazione degli abusi edilizi

Dopo avere richiamato gli art. 33, 34 e 38 del T.U. Edilizia, la rassegna ricorda che i presupposti dell’istituto della fiscalizzazione dell’illecito edilizio si pongono su un piano diverso da quelli della sanatoria sia perché esso trova il proprio fondamento nella impossibilità di rimuovere le conseguenze dell’illecito senza creare danni irreparabili alla parte di edificio eseguita in conformità al permesso a costruire, sia perché il pagamento delle sanzioni pecuniarie, se esclude che opere edilizie abusive possano essere legittimamente demolite, non ne rimuove, però, il carattere antigiuridico.

La giurisprudenza del Consiglio di Stato ha ripetutamente affrontato sia il tema dei presupposti per l’applicazione delle sanzioni alternative sia la collocazione temporale, all’interno della sequenza procedimentale relativa alla repressione dell’abuso edilizio, del provvedimento di applicazione delle suddette sanzioni, con esiti non sempre univoci, soprattutto per quanto riuguarda la sanzione alternativa in ipotesi di permesso di costruire annullato.

L’art. 38 del d.P.R. n. 380 del 2001 può essere applicato:

  • nel caso di impossibilità di rimozione dei vizi formali o procedurali inerenti al rilascio del permesso di costruire;
  • nel caso di impossibilità di riduzione in pristino del bene, laddove il titolo edilizio sia stato annullato non per vizi formali o procedurali, bensì sostanziali.

Si tratta di due condizioni eterogenee poiché la prima attiene alla sfera dell'amministrazione e presuppone l’oggettiva impossibilità giuridica di attivare la convalida del provvedimento amministrativo (sub specie del permesso di costruire), ex art. 21 nonies, comma 2, della l. 7 agosto 1990, n. 241: unica ed esclusiva fattispecie di cui si occupata la sentenza Cons. Stato, 7 settembre 2020, n. 17; la seconda attiene alla sfera del privato e concerne la concreta possibilità di procedere alla restituzione in pristino dello stato dei luoghi.

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