Abuso edilizio o no? il Consiglio di Stato sull’onere di datazione delle opere

Consiglio di Stato: “…la deduzione della parte privata di concreti elementi di fatto relativi all’epoca dell’abuso trasferisce – solo quella – l'onere della prova contraria in capo all’amministrazione”

di Redazione tecnica - 19/03/2025

Il caso di specie

Nel caso in esame, il Consiglio di Stato ha esaminato il ricorso di un privato contro un’ordinanza di demolizione emessa dal Comune, che aveva ritenuto abusive alcune opere edilizie realizzate su un immobile.

Il ricorrente sosteneva che il Comune aveva erroneamente considerato l’immobile come di recente realizzazione, senza tenere conto della documentazione presentata per dimostrare la sua preesistenza rispetto all’introduzione dell’obbligo di titolo edilizio. Tra le prove fornite figuravano un aerofotogrammetrico del 1954 e atti notarili risalenti all’800 e agli anni ‘50 e ‘60.

In primo grado il TAR aveva respinto il ricorso, affermando che:

  • il privato non aveva fornito una prova inconfutabile circa la data di costruzione dell’edificio nella sua attuale conformazione;
  • il materiale fotografico e aerofotogrammetrico presentato non era sufficiente a dimostrare la coincidenza tra l’edificio attuale e quello esistente all’epoca;
  • la trasformazione dell’immobile risultava significativa e comportava un intervento di nuova costruzione soggetto a permesso di costruire.
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