Abuso edilizio o no? il Consiglio di Stato sull’onere di datazione delle opere
Consiglio di Stato: “…la deduzione della parte privata di concreti elementi di fatto relativi all’epoca dell’abuso trasferisce – solo quella – l'onere della prova contraria in capo all’amministrazione”
Le implicazioni
Questa pronuncia ribadisce un concetto fondamentale: il privato ha l’onere della prova, ma il Comune non può emettere un’ordinanza di demolizione senza una verifica approfondita degli elementi presentati.
In sintesi:
- non basta che il Comune affermi che un immobile è abusivo: deve dimostrarlo, soprattutto se il privato presenta documenti a supporto della sua tesi;
- la prova dell’epoca di realizzazione di un immobile deve basarsi su criteri di ragionevolezza: se la documentazione presentata è idonea a far sorgere dubbi, la P.A. deve approfondire l’istruttoria.
- in caso di incertezza, non è escluso il ricorso alla prova per presunzioni, basata su fatti notori e massime di esperienza.
Questa sentenza conferma la necessità di un approccio più equilibrato e razionale alla disciplina degli abusi edilizi, evitando demolizioni automatiche basate su istruttorie carenti e garantendo maggiore tutela per i privati che, pur in presenza di immobili privi di titolo edilizio, possono dimostrare la loro legittimità storica.
Documenti Allegati
Sentenza Consiglio di Stato 7 marzo 2025, n. 1924IL NOTIZIOMETRO