Accordo quadro e compenso professionale: interviene ANAC e dà ragione a OICE

Una nuova delibera dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) interviene sull’annosa questione dell’applicazione del compenso per la progettazione negli accordi quadro

di Gianluca Oreto - 26/03/2025

È possibile affidare con un unico contratto sia il Documento di fattibilità delle alternative progettuali (DOCFAP) sia la progettazione di fattibilità tecnico-economica (PFTE)? Si può subordinare il pagamento dei servizi di ingegneria e architettura all’ottenimento di un finanziamento pubblico?

Accordo quadro e compenso professionale: nuova delibera di ANAC

Domande che, ormai, non dovrebbero essere più attuali alla luce delle importanti modifiche normative inserite all’interno del nuovo Codice dei contratti che, all’art. 41, comma 15-bis (inserito dal D.Lgs. n. 209/2024) vincola la stazione appaltante nella determinazione dell’importo da porre a base di gara per gli affidamenti dei contratti relativi all'affidamento dei servizi di ingegneria e architettura e degli altri servizi di natura tecnica e intellettuale di importo pari o superiore a 140.000 euro.

Ha risposto (nuovamente) a queste domande l’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) con la delibera n. 102 del 19 marzo 2025 che interviene su un caso segnalato da OICE, l’associazione delle società di ingegneria e architettura aderente a Confindustria.

Entrando nel dettaglio, l’istanza di precontenzioso era stata presentata da OICE contro un bando di un Consorzio di bonifica, che:

  • prevedeva un compenso forfettario di 30.000 euro per le attività propedeutiche alla redazione del DOCFAP;
  • includeva anche il PFTE nello stesso affidamento;
  • subordinava l’effettiva remunerazione all’ottenimento del finanziamento.

Un’impostazione che poneva evidenti problemi di rispetto del principio di equo compenso, di corretta applicazione delle tariffe ministeriali e di qualità dell’affidamento.

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