Affidamento diretto in prosecuzione di concessione: il no di ANAC
Illegittimo l'affidamento diretto di un servizio allo stesso operatore solo perché "strettamente connesso" e quindi "non separabile” dalle altre attività
È illegittimo l’affidamento diretto di un servizio in estensione di una concessione già in essere con la stessa società. Come ha spiegato ANAC con l’Atto a firma del Presidente del 3 marzo 2025, un operato simile è difforme dalla disciplina nazionale ed europea sugli appalti.
Affidamento diretto in estensione di concessione: procedura illegittima
La decisione di ANAC fa seguito a un esposto con cui veniva segnalato che la Stazione Appaltante, un grande Comune del Sud Italia, aveva deliberato l’assegnazione senza procedura di evidenza pubblica per la gestione di un servizio connesso alla concessione originaria.
Secondo l’Autorità, si tratta di un’impostazione non conforme alla normativa vigente, trattandosi di un servizio nuovo e distinto, che avrebbe dovuto essere messo a gara: “L’affidamento diretto dell’ulteriore servizio presenta profili di illegittimità”, afferma ANAC, “in quanto esorbita dall’ambito dell’originaria missione affidata nel 2005 e non può trovare ragionevole giustificazione nella tesi secondo cui si tratterebbe di un servizio ‘strettamente connesso’ e quindi ‘non separabile’”.
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