Affidamento diretto in prosecuzione di concessione: il no di ANAC
Illegittimo l'affidamento diretto di un servizio allo stesso operatore solo perché "strettamente connesso" e quindi "non separabile” dalle altre attività
Richiamando quanto previsto dal d.Lgs. n. 36/2023 (Codice dei Contratti Pubblici) e dal D.Lgs. n. 201/2022 (Riordino dei servizi pubblici locali), ANAC ha ribadito che l’affidamento diretto di servizi pubblici locali di rilevanza economica può avvenire solo nel rispetto di precise condizioni.
Nel caso delle società miste, la normativa prevede che:
- il socio privato deve essere selezionato con procedura a evidenza pubblica;
- non possono essere affidati ulteriori servizi senza gara, salvo che non siano già previsti nella convenzione originaria.
Proprio per questo, l’ente locale avrebbe dovuto procedere con una procedura ad evidenza pubblica per l’affidamento del servizio, trattandosi di un incarico successivo e ulteriore rispetto alla missione originaria della società mista.
Da qui le conclusioni di ANAC secondo cui è illegittimo l’affidamento diretto di un servizio pubblico in estensione di una concessione originaria, tenendo conto che l’assegnazione deve avvenire nel rispetto delle regole della concorrenza e della trasparenza.
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