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Appalti pubblici e rischio infiltrazioni mafiose: le best practices promosse da ANCE

Le proposte di ANCE Palermo per applicare al meglio il d.Lgs. n. 36/2023, evitando possibili abusi sulla normativa da parte di imprese e stazioni appaltanti

di Redazione tecnica - 03/10/2024

Tre quarti dei lavori pubblici sotto i cinque milioni di euro sono affidati, in provincia di Palermo, senza gara pubblica e con procedure che potrebbero aumentare il rischio di corruzione e infiltrazioni mafiose.

Appalti pubblici, rischio corruzione e infiltrazioni mafiose: le best practices di ANCE

È questo il dato allarmante da cui è partito il presidente di Ance Palermo, Giuseppe Puccio, nel corso del convegno “Buone pratiche per l’efficienza nei lavori pubblici e contro il rischio di corruzione e infiltrazioni mafiose”, per esprimere tutta la preoccupazione degli addetti ai lavori nei confronti della discrezionalità nelle procedure di gara, negoziate con e senza pubblicazione del bando, e della liberalizzazione del subappalto, tutti elementi che renderebbero più facile il rischio di corruzione e di infiltrazioni mafiose.

Per porre rimedio a questa situazione e senza bisogno di modifiche legislative, Ance Palermo ha quindi proposto l’introduzione di buone pratiche nell’applicazione del Codice dei Contratti, utili anche a da una maggiore efficienza del sistema dei lavori pubblici.

I punti su cui si è soffermata ANCE riguardano:

  1. Offerta economicamente più vantaggiosa (OEPV)
  2. Appalto integrato
  3. Procedure di gara
  4. Esclusione automatica delle offerte anomale
  5. Scorporo manodopera
  6. Premio di accelerazione
  7. Subappalto

Si tratta di punti che, spiega ANCE, riguardano essenzialmente le gare che dovrebbero essere effettuate con bando pubblico al quale partecipa chi vuole, e non per inviti a poche imprese.

I costruttori suggeriscono, inoltre, di scegliere criteri privi di discrezionalità come quelli antiturbativa contenuti nel Codice e non criteri qualitativi inevitabilmente discrezionali o con l’affidamento del progetto esecutivo alla stessa impresa.

Inoltre sarebbe auspicabile riuscire ad individuare, anche con protocolli specifici tra parti sociali, Prefettura e enti appaltanti, criteri per limitare il ricorso al subappalto e al subappalto a cascata e inserire nei bandi di gara strumenti che incentivino il rispetto dei tempi previsti come il premio di incentivazione e la tutela del lavoro e della sicurezza nei cantieri, con lo scorporo della manodopera dal ribasso di gara. 

Vediamo nel dettaglio le singole proposte sulle buone pratiche.

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