BIM dal progetto al Cantiere: obbligo o vantaggi reali?

L’1 gennaio 2025 il BIM diventerà un obbligo per tutte le opere pubbliche di importo pari o superiore ad 1 milione di euro. È corretto trattare il BIM come obbligo? Parliamone

di Marco Montalbano - 10/09/2024

BIM progetto e Cantiere, come siamo messi?

Se è vero che il BIM nella progettazione ha una collocazione chiara su quali vantaggi porti, altrettanto non si può affermare sui cantieri. Nella progettazione il BIM ha fatto il suo ingresso dapprima negli studi privati, ed in queste realtà il nuovo metodo si scontra con l’esigenza di mettere in diretta collaborazione i professionisti delle diverse discipline (architettura, impianti, strutture e infrastrutture) tra loro.

Quindi, quando le diverse professionalità stabiliscono in modo collaborativo di cambiare marcia allora il metodo BIM funziona. Quando una parte del team non è collaborativo o ostile a tale cambiamento, invece insorgono problemi.

Come si può pensare che le verifiche in BIM funzionino se, ad esempio, gli impiantisti si ostinano a non voler passare alla modellazione informativa i loro progetti?

Spesso capita che bravi giovani BIM Specialist debbano modellare gli schemi progettuali di impiantisti senior, ostili al bim. Se quest’ultimi non spiegano punto per punto come i singoli impianti verranno tracciati, non ci si può aspettare che il BIM faccia miracoli. Risulta fondamentale capire che Il concetto di “disegno” tradizionale ha sempre un aspetto simbolico, specie sugli impianti; “modellare” invece significa riprodurre esattamente come un dato impianto “sarà costruito” – As Built, come fosse un prototipo studiato in ogni sua parte, come fossero istruzioni per il montaggio. Questo ha lo scopo di risolvere i problemi prima di scoprirli in cantiere.

Ecco, questo concetto è il più difficile da far comprendere: per fare un esempio concreto si guardi la Fig. 1, che rappresenta un Disegno esecutivo di impianto idraulico e si confronti con lo stesso impianto Modellato in BIM (Fig. 2). Risulta molto più chiaro che la stessa soluzione pensata in tridimensionale (Fig. 2) con tutti i dati, prestazioni e computi in tempo reale sia di gran lunga più precisa e funzionale e soprattutto esplicativa per il cantiere, oltre ad essere perfettamente stabilita in modo da essere eseguita senza esitazioni ed interpretazioni in situ.

fig.1- Progetto Esecutivo CAD
fig.1- Progetto Esecutivo CAD

fig.1- Progetto Esecutivo CAD
fig.2- Progetto Tecnologico BIM

Il BIM non è imparare qualche software, ma creare un prototipo digitale (detto per l’appunto Gemello Digitale) dell’opera per simulare e risolvere i problemi a costo ancora zero. Tutto qui. Senza tale banale concetto, il BIM non funziona a dovere.

Del resto, serve ricordare che anche il Nuovo Codice Appalti, decreta che non esistono più tre livelli di progettazione e che il Preliminare ed il progetto Definitivo sono oggi fusi in un'unica FASE denominata PFTE (Progetto di Fattibilità Tecnico Economica). In particolare, all’art. 41 dell’allegato I.7 del nuovo Codice, si legge che tale fase progettuale deve portare fino a quasi tutte le autorizzazioni, deve riportare altresì dati precisi sia tecnici che economici, ed in caso di certe categorie costruttive, si devono già prevedere prestazioni e recupero materiali in caso di dismissioni. Si legge, inoltre, che nel successivo progetto Tecnologico (ex progetto Esecutivo) non vi possono essere cambiamenti o stravolgimenti del PFTE, a meno di imprevisti per cambi normativi o motivazioni dipendenti da cambi strategici del Committente. Questo significa che si sta cercando in ogni modo, grazie alle nuove tecnologie BIM, di cercare di ridurre al massimo le Varianti dovute alle “mancanze” delle fasi progettuali e programmatiche precedenti il cantiere.

Se prima dell’avvento del BIM, tale ambizioso obiettivo era impossibile per limiti tecnologici, oggi si può affermare che è assolutamente fattibile.

Se a questo si somma che oggi una P.A. riesce a richiedere (tramite gara, nel proprio Capitolato Informativo) ed ottenere un metodo con ben TRE Controlli e Verifiche in base alla UNI 11337-5 in tutte le fasi progettuali, si è certamente più sicuri che il progetto sia di una qualità tre volte superiore rispetto ai metodi precedenti. Inoltre: se grazie a strumenti digitali di controllo, con le famose Piattaforme (dette ACDAT), il RUP può effettuare controlli meticolosi, precisi ed in tempi record (si veda fig. 3), allora si arriva alla fase di Cantiere certamente con poche sorprese.

fig.3 - controllo LV2 con ACDAT
fig.3 - controllo LV2 con ACDAT

Con il BIM la frase comune, “poi si vede in cantiere” gradualmente deve essere sostituita con “non funziona, va modificato e validato ora”.

Il cambiamento più grande è di tipo mentale: non il BIM in sé o i software o una piattaforma da imparare; possiamo avere i migliori strumenti del mondo, ma se ci si ostina a non usarli in nome della propria “esperienza” convinti, sbagliando, che il “computer toglie il mestiere”, allora non si va da nessuna parte.

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