Cambio di destinazione d'uso e pertinenze: nuovo intervento del Consiglio di Stato
Palazzo Spada ritorna sui concetti di ruralità degli immobili per la destinazione d'uso di fabbricati agricoli e su quello di pertinenza per la qualificazione di una tettoia
Cambio di destinazione d'uso da agricola a residenziale: il no del Consiglio di Stato
In relazione all’immobile, la ricorrente ha realizzato in zona agricola un edificio sulla base di un permesso di costruire riguardante soltanto la realizzazione di un deposito di materiale agricolo e non di un’unità residenziale, come invece è stato fatto, con chiara modifica della destinazione d’uso dell’immobile.
Diversamente da quanto sostenuto dal ricorrente, il fabbricato utilizzato come civile abitazione non aveva nemmeno le caratteristiche necessarie della ruralità.
Ricorda infatti Palazzo Spada che sono fabbricati rurali esclusivamente gli immobili posti al servizio di terreni agricoli, in quanto utilizzati in modo strumentale all’attività di coltivazione, oppure quale abitazione dell’imprenditore agricolo, muniti dei requisiti di cui all’art. 9 d.l. n. 557/93, convertito dalla legge n. 133/94.
Il rilascio del permesso di costruire di fabbricati rurali in zone agricole è subordinato ad un duplice requisito:
- il primo di natura soggettiva, costituito dallo status di proprietario coltivatore diretto, proprietario conduttore in economica, proprietario concedente, imprenditore agricolo;
- il secondo di natura oggettiva, rappresentato dal rapporto di strumentalità delle opere alla coltivazione del fondo, in quanto la ratio della previsione è ovviamente nel senso di evitare che qualsiasi individuo, benchè sprovvisto della qualità di coltivatore, possa legittimamente costruire un immobile ad uso residenziale in zona agricola. Ciò avrebbe l’evidente conseguenza di consentire la trasformazione di una zona agricola, tutelata dall’ordinamento, in un’area sostanzialmente residenziale e si porrebbe quindi in contrasto con la ratio della disciplina vincolistica che è volta allo scopo di attuare un equilibrato componimento tra le contrapposte esigenze e cioè, da un lato, consentire una razionale possibilità di sfruttamento edilizio delle aree agricole per scopi di sviluppo economico e, dall’altro, garantire la loro destinazione esclusiva ad attività agronomiche.
Di conseguenza, era illegittima la costruzuione di un fabbricato a uso abitazione invece di quello destinato a deposito agricolo.
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