Cambio di destinazione d’uso post Salva Casa: gli interventi della giurisprudenza
Con la riscrittura dell’art. 23-ter del d.P.R. n. 380/2001 (Testo Unico Edilizia) è stata prevista una nuova disciplina per i cambi di destinazione d’uso. Ecco i primi interventi della giustizia amministrativa
Sentenza Consiglio di Stato n. 2928/2025
Il caso nasce dall’impugnazione di:
- un provvedimento di irricevibilità della comunicazione per locazione turistica;
- un regolamento comunale che introduceva limiti alle locazioni brevi.
Il Comune aveva ritenuto che tali attività integrassero un uso diverso da quello residenziale, richiedendo almeno una CILA anche in assenza di opere.
Il Consiglio di Stato ha però annullato entrambi i provvedimenti, chiarendo che:
- la locazione turistica non imprenditoriale non configura un’attività assimilabile alle strutture ricettive;
- è soggetta a mera comunicazione di inizio attività (CIA), non a SCIA;
- il Comune non può rifiutare o inibire tale attività, né chiedere documenti ulteriori rispetto a quelli previsti dal regolamento regionale n. 7/2016;
- la locazione breve è espressione della libertà contrattuale, garantita dall’art. 117, comma 2, lett. l), Cost., e non soggetta a poteri conformativi salvo che ricorrano specifici profili edilizi.
Una decisione che chiarisce definitivamente che non vi è cambio d’uso urbanisticamente rilevante nel passaggio da residenza a uso locativo breve non imprenditoriale.
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