Cambio di destinazione d’uso e recupero sottotetti: la sentenza del Consiglio di Stato

Il Consiglio di Stato affronta il tema del recupero sottotetti e del cambio di destinazione d'uso in edilizia. Analisi della sentenza su opere abusive e conformità urbanistica

di Redazione tecnica - 22/10/2024

Le conferme del Consiglio di Stato

Il Consiglio di Stato, confermando di fatto la tesi dei giudici di primo grado, ha richiamato l’orientamento giurisprudenziale secondo cui:

  • i provvedimenti sanzionatori sono legittimamente adottati nei confronti dei proprietari catastali degli immobili dovendosi prescindere dagli eventuali rapporti interprivati tra gli autori degli abusi e i proprietari;
  • l’ordine di demolizione è legittimamente notificato al proprietario catastale dell’area il quale fino a prova contraria è quanto meno corresponsabile dell’abuso.

Irrilevanti sono riferimenti alla legittimità dell’opera contenuti negli atti acquisto, trattandosi di affermazioni di soggetti privati o del pubblico ufficiale rogante che non elidono l’illegittimità dell’opera, il cui aspetto abusivo rileva nella sua oggettività a prescindere da qualsivoglia valutazione sulla buona fede dell’acquirente.

Ciò significa che prima di procedere al rogito per la compravendita di un immobile è sempre opportuno che l’acquirente ne verifichi la conformità edilizia e urbanistica (lo stato legittimo), in quanto i provvedimenti sanzionatori a contenuto ripristinatorio/demolitorio riferiti ad opere abusive hanno carattere reale, con la conseguenza che la loro adozione prescinde dalla responsabilità del proprietario o dell’occupante l’immobile, applicandosi gli stessi anche a carico di chi non abbia commesso la violazione, ma si trovi al momento dell’irrogazione in un rapporto con la res tale da assicurare la restaurazione dell’ordine giuridico violato.

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