Cambio di destinazione d’uso e recupero sottotetti: la sentenza del Consiglio di Stato
Il Consiglio di Stato affronta il tema del recupero sottotetti e del cambio di destinazione d'uso in edilizia. Analisi della sentenza su opere abusive e conformità urbanistica
Le conferme del Consiglio di Stato
Il Consiglio di Stato, confermando di fatto la tesi dei giudici di primo grado, ha richiamato l’orientamento giurisprudenziale secondo cui:
- i provvedimenti sanzionatori sono legittimamente adottati nei confronti dei proprietari catastali degli immobili dovendosi prescindere dagli eventuali rapporti interprivati tra gli autori degli abusi e i proprietari;
- l’ordine di demolizione è legittimamente notificato al proprietario catastale dell’area il quale fino a prova contraria è quanto meno corresponsabile dell’abuso.
Irrilevanti sono riferimenti alla legittimità dell’opera contenuti negli atti acquisto, trattandosi di affermazioni di soggetti privati o del pubblico ufficiale rogante che non elidono l’illegittimità dell’opera, il cui aspetto abusivo rileva nella sua oggettività a prescindere da qualsivoglia valutazione sulla buona fede dell’acquirente.
Ciò significa che prima di procedere al rogito per la compravendita di un immobile è sempre opportuno che l’acquirente ne verifichi la conformità edilizia e urbanistica (lo stato legittimo), in quanto i provvedimenti sanzionatori a contenuto ripristinatorio/demolitorio riferiti ad opere abusive hanno carattere reale, con la conseguenza che la loro adozione prescinde dalla responsabilità del proprietario o dell’occupante l’immobile, applicandosi gli stessi anche a carico di chi non abbia commesso la violazione, ma si trovi al momento dell’irrogazione in un rapporto con la res tale da assicurare la restaurazione dell’ordine giuridico violato.
Documenti Allegati
Sentenza Consiglio di Stato 19 agosto 2024, n. 7168IL NOTIZIOMETRO