Certificazione parità di genere e avvalimento premiale: interviene il Consiglio di Stato
La sentenza del Consiglio di Stato si esprime sul punteggio premiale relativo alla certificazione della parità di genere in caso di avvalimento
Il ruolo del disciplinare
La motivazione dei giudici di Palazzo Spada, infatti, si fonda su un principio ben noto ma spesso trascurato: il primato delle disposizioni contenute nella legge speciale di gara.
Il Disciplinare, infatti, era chiaro:
- ammetteva l’avvalimento solo per alcuni requisiti, escludendolo espressamente per altri (tra cui quelli generali);
- prevedeva il divieto di partecipazione simultanea dell’ausiliaria e dell’ausiliata in caso di avvalimento premiale;
- soprattutto, disponeva che tutti i membri del RTI dovessero essere in possesso della certificazione di parità di genere per ottenere i 2 punti.
A nulla valgono, dunque, le argomentazioni più generali dell’appellante, secondo cui il nuovo Codice consentirebbe una visione più flessibile dell’avvalimento, dal momento che il mancato riconoscimento dei due punti premiali deriva dalla piana applicazione della legge speciale di gara.
Documenti Allegati
Sentenza Consiglio di Stato 11 aprile 2025, n. 3117IL NOTIZIOMETRO