Classificazione dei crediti edilizi: il rimpallo delle responsabilità
In risposta ad una interrogazione al Senato il sottosegretario al MEF Federico Freni ha fornito alcuni chiarimenti sul trattamento contabile del Superbonus e del Bonus facciate
La risposta del sottosegretario
Il sottosegretario FRENI risponde all'interrogazione n. 3-01011 a firma del senatore Turco e altri, chiarendo che le decisioni sul trattamento contabile delle misure oggetto dell'atto di sindacato ispettivo sono adottate da soggetti che operano, come noto, in piena autonomia e indipendenza, quali Istat ed Eurostat. Sottolinea inoltre che, alla luce delle progressive decisioni assunte da Eurostat sul trattamento di tali crediti, è prioritario interesse del Governo avere una risposta definitiva in merito; ciò sarebbe stato ancora più importante nella trattativa sull'EuroGroups Register (EGR) e lo sarà nella definizione delle politiche di bilancio. Evidenzia, inoltre, che il Ministero dell'economia e delle finanze non è pentito delle decisioni di carattere normativo assunte, che sono sempre state volte a limitare, per quanto possibile, i disastrosi effetti del Superbonus sulla finanza pubblica e ha talora dovuto prendere atto delle modifiche introdotte dal Parlamento, in ossequio alla sua sovranità, che ne hanno "ammorbidito" alcuni profili.
Con riferimento alle misure che si intende adottare per effettuare il rientro del parametro del deficit, anticipa che ogni decisione sarà adottata alla luce dei dati di finanza pubblica, dei quali è data evidenza nei relativi documenti. Per quanto riguarda la questione dei cosiddetti "incagli", osserva che le quote di crediti riferiti alle annualità scadute indicano che la perdita è molto contenuta e definita da Eurostat come "trascurabile" ai fini della classificazione statistica. Peraltro, tale perdita potrebbe essere riconducibile al fenomeno delle frodi e dei crediti illegittimi. Infine, sottolinea che i dati sulle compensazioni aggiornati ai primi mesi dell'anno in corso non forniscono alcuna evidenza sul fatto che, come indicato nell'interrogazione, "una cospicua massa dei crediti non sarà compensabile con le tasse". Al contrario, segnala un crescente utilizzo delle compensazioni, coerente con le stime sulla spesa degli anni 2020-2023.
Interviene in replica il senatore TURCO (M5S), che si dichiara insoddisfatto della risposta, in quanto non fornisce elementi in merito al rientro dal deficit - tema assai rilevante, che potrebbe anche portare a una procedura di infrazione europea -, e a una eventuale manovra correttiva, che potrebbe rendersi necessaria a causa del peggioramento di diversi parametri economici e di previsioni che si stanno rivelando errate.
Si dichiara consapevole dell'autonomia decisionale di Istat ed Eurostat, ma ritiene che sia stato un errore classificare i crediti di imposta del Superbonus come "pagabili", anche perché il decreto-legge n. 11 del 2023 ne ha poi fortemente limitato la circolazione: quei crediti ora sono "non pagabili" e i contribuenti non li potranno quindi compensare con le tasse. Sollecita dunque il Governo ad avviare interlocuzioni con Eurostat e ISTAT - dei quali chiede una audizione specifica - per considerare l'ipotesi di rivedere la classificazione dei crediti incagliati da Superbonus.
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