Codice Appalti: ANAC su equo compenso, rotazione e appalto integrato
Da ANAC le criticità applicative del D.Lgs. n. 36/2023 e invia la segnalazione al MIT e alla Cabina di regia per il Codice dei contratti pubblici
Appalto integrato
Interessante la segnalazione ANAC sull’appalto integrato (art. 44 del Codice) sul quale ammette ci sia una formulazione generica in merito alla motivazione del ricorso all’appalto integrato. “La norma – segnala ANAC - prevede che le stazioni appaltanti o gli enti concedenti, se qualificati, possono stabilire che il contratto – con la sola esclusione degli appalti per l’esecuzione di opere di manutenzione ordinaria – abbia per oggetto la progettazione esecutiva e l’esecuzione dei lavori sulla base di un progetto di fattibilità tecnico-economica precedentemente approvato”.
Secondo l’Anticorruzione “Il nuovo Codice prevede, dunque, un’applicazione generalizzata dell’istituto dell’appalto integrato, con l’unica esclusione, dei contratti aventi ad oggetto attività di manutenzione ordinaria, per i quali, peraltro, la componente progettuale è fisiologicamente assente o, comunque, molto ridotta”.
Al riguardo, ANAC ha evidenziato “le possibili criticità connesse al rischio che l’appaltatore, nella redazione del progetto esecutivo, persegua l’obiettivo della massimizzazione del proprio utile piuttosto che quello dell’ottimizzazione dell’opera (maggiorazione dei costi in corso d’opera, mediante il ricorso a onerose varianti o a soluzioni progettuali fuori mercato)”.
Per questo motivo ANAC ha proposto una integrazione dell’art. 44 (come peraltro era stato previsto nello schema di D.Lgs. predisposta dal Consiglio di Stato) volta a circoscrivere l’ambito applicativo dell’appalto integrato ad ipotesi predeterminate, introducendo eventualmente limitazioni in funzione della tipologia di opera da realizzare o del valore economico dei lavori.
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