Codice Appalti, il Consiglio di Stato demolisce il Correttivo
Il parere del Consiglio di Stato “demolisce” lo schema di D.Lgs. recante disposizioni integrative e correttive al codice dei contratti pubblici
Criticità in vista per il prossimo correttivo al Codice dei contratti pubblici di cui al D.Lgs. n. 36/2023. A rilevarle è il Consiglio di Stato che, con il suo parere n. 1463 del 2 dicembre 2024, ha segnalato il rischio (e sostanzialmente demolito), potenzialmente rilevante ai fini di un eventuale sindacato di legittimità formale, relativo alla circostanza che la redazione del Codice e la sua integrazione/correzione, stiano per essere operate seguendo procedure sostanzialmente diverse.
Correttivo Codice dei contratti: il parere del Consiglio di Stato
In un corposo parere di 151 pagine il Consiglio di Stato ha ritenuto “non inopportuno” segnalare una criticità che farebbe riferimento diretto alla Legge delega n. 78/2022 mediante la quale il Parlamento ha dato facoltà al Governo di avvalersi del Consiglio di Stato stesso per la stesura dell’articolato normativo.
Una possibilità accolta dal Governo Draghi per la predisposizione dello schema di decreto legislativo poi confluito nell’attuale D.Lgs. n. 36/2023 ma non dall’attuale Governo Meloni per la predisposizione del correttivo concesso espressamente dalla Legge delega.
il penultimo periodo del comma 4, art. 1, della Legge n. 78/2022, infatti, dispone: “Entro due anni dalla data di entrata in vigore di ciascuno dei decreti legislativi di cui al comma 1, il Governo può apportarvi le correzioni e integrazioni che l’applicazione pratica renda necessarie od opportune, con la stessa procedura e nel rispetto dei medesimi princìpi e criteri direttivi di cui al presente articolo”.
Non è sfuggita al Consiglio di Stato la dicitura “con la stessa procedura”.
Documenti Allegati
Parere Consiglio di Stato 2 dicembre 2024, n. 1463IL NOTIZIOMETRO