Codice Appalti, il Consiglio di Stato demolisce il Correttivo
Il parere del Consiglio di Stato “demolisce” lo schema di D.Lgs. recante disposizioni integrative e correttive al codice dei contratti pubblici
Correttivo Codice dei contratti: “con la stessa procedura”
Secondo i giudici di Palazzo Spada, il riferimento alla “stessa procedura” rende chiaro che gli “adempimenti del procedimento prescritti dalla legge di delegazione” sono definiti, relativamente all’intervento normativo correttivo ed integrativo in esame, per relationem, con l’unitario e comprensivo richiamo alla medesima sequela formale scandita per l’esercizio della delega.
L’iter procedimentale prevede, per tal via:
- l’iniziativa rimessa ad una proposta congiunta del Presidente del Consiglio dei ministri e del Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (ora: Ministro delle infrastrutture e dei trasporti);
- un’articolazione istruttoria rimessa al concerto da parte dei “Ministri competenti”;
- la (previa) acquisizione del parere della Conferenza unificata di cui all’articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281.
Nell’esercizio della delega, il Governo (ricorda il Consiglio di Stato) ha deciso di avvalersi della facoltà di affidare al Consiglio di Stato, in sede consultiva, l’elaborazione dello schema normativo.
Di tale facoltà, per contro, il Governo non ha inteso avvalersi ai fini della predisposizione dello schema di decreto in esame. Una scelta che secondo il Consiglio di Stato “non si sottrae a qualche profilo di criticità logico-giuridica”.
Documenti Allegati
Parere Consiglio di Stato 2 dicembre 2024, n. 1463IL NOTIZIOMETRO