Compravendite immobiliari: il risarcimento in caso di abusi edilizi
La Corte di Cassazione si esprime sulle responsabilità del venditore in caso di compravendita di un immobile affetto da abusi edilizi e sulle possibilità risarcitorie dell'acquirente
Compravendita immobiliare e abusi edilizi: interviene la Cassazione
A differenza di altri documenti obbligatori, come l’APE, la verifica dello stato legittimo non è imposta per legge durante una compravendita immobiliare. Tuttavia, la sua omissione può comportare dispute legali. La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 28765/2024, ha affrontato un caso in cui il venditore è stato condannato per non aver dichiarato abusi edilizi durante le trattative.
Nel caso specifico:
- il venditore aveva nascosto abusi edilizi, causando danni agli acquirenti;
- il giudice ha riconosciuto agli acquirenti sia un risarcimento per il deprezzamento dell’immobile, sia un rimborso per le spese necessarie alla rimozione degli abusi.
Secondo il ricorrente (il venditore condannato) ciò sarebbe in contrasto con il principio che, al fine di evitare un’illegittima duplicazione risarcitoria, esclude il rimborso delle spese per l’eliminazione dei vizi del bene compravenduto quando le stesse devono ritenersi già ricomprese nella riduzione del prezzo ottenuta dal compratore.
Documenti Allegati
Ordinanza Corte di Cassazione 7 novembre 2024, n. 28765IL NOTIZIOMETRO