La comunicazione di avvio del procedimento in edilizia: interviene il TAR

Il TAR interviene su un delicato caso di abusivismo edilizio, ricordando la ratio della comunicazione di avvio del procedimento

di Redazione tecnica - 15/01/2025

Il caso di specie

Nel caso di specie sono stati confermati i seguenti “fatti”:

  • talune demolizioni sono state operate;
  • altre demolizioni sono apparse insufficienti;
  • il bene non è stato confiscato;
  • non sembra sia stata accertata la violazione di prescrizioni di tutela paesaggistica e ambientale;
  • l’immobile versa in condizioni di abbandono e risulterebbe oggetto di proprietà di società cessate e/o “fallite” da molto tempo;
  • sembrano residuare violazioni edilizie relative ai sottotetti, alla variazione dei prospetti e delle disposizioni interne e altre piccole variazioni, a suo tempo realizzate in difformità del titolo edilizio rilasciato e non già in radicale assenza dello stesso.

Proprio in considerazione del caso estremamente complesso (ed in alcuni casi dubbio), il TAR ha confermato che – al fine, da un lato, di evitare l’emanazione di provvedimenti, che non possano trovare alcuna fattiva applicazione e, dall’altro, di determinare consolidamenti di costruzioni non recuperabili e/o non abbattute e quindi di ruderi, che finiscano sì per compromettere in concreto il paesaggio o l’ambiente – un maggiore approfondimento istruttorio e apporto motivazionale, da parte dell’amministrazione comunale, e, soprattutto, l’inoltro del prescritto ex lege “avviso di inizio del procedimento” (artt. 7, 8 e 10 della legge n. 241 del 1990 cit.) a tutti i soggetti legittimati (anche per come mutati nel tempo), considerata la natura personale della comunicazione di avvio del procedimento (art. 7 comma 1, e art. 8, comma 1, legge n. 241 cit.).

Conclusioni

In conclusione, la sentenza del TAR ha ribadito l’importanza della Legge n. 241/1990 nel garantire procedimenti amministrativi equi e trasparenti. In edilizia, il rispetto dell’avviso di inizio procedimento è fondamentale per tutelare i diritti dei privati e per consentire all’amministrazione di adottare provvedimenti proporzionati e conformi al d.P.R. n. 380/2001. Le modifiche introdotte dal Decreto Salva Casa, infine, hanno rafforzato ulteriormente il ruolo della partecipazione procedimentale, sottolineando l’esigenza di un approccio collaborativo e orientato alla semplificazione normativa.

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