Condono edilizio e disciplina regionale: quando la sanatoria è inammissibile
La sentenza del Consiglio di Stato ricorda che nella disciplina del condono edilizio convergono la competenza legislativa esclusiva dello Stato e quella concorrente delle Regioni
Qual è il rapporto tra disciplina statale e normativa regionale in materia di condono edilizio? In che misura le Regioni possono limitare l’applicabilità del condono nazionale? Il decorso del tempo può consolidare un affidamento legittimo in capo al privato?
Condono edilizio: nuova sentenza del Consiglio di Stato
Sono alcune delle domande a cui ha dato risposta la sentenza n. 1721 del 27 febbraio 2025, mediante la quale il Consiglio di Stato ha respinto l’appello proposto avverso il diniego di condono edilizio e l’ordine di demolizione di un immobile realizzato in assenza di concessione edilizia.
Il caso sottoposto all’attenzione dei giudici riguarda una richiesta di sanatoria presentata ai sensi del terzo condono edilizio (D.L. n. 269/2003, convertito con modificazioni dalla L. n. 326/2003), successivamente rigettata dal Comune in virtù delle previsioni regionali. Decisione contestata dall’appellante secondo cui la normativa regionale non avrebbe potuto applicarsi retroattivamente alla sua domanda, presentata prima della sua entrata in vigore.
Documenti Allegati
Sentenza Consiglio di Stato 27 febbraio 2025, n. 1721IL NOTIZIOMETRO