Condono edilizio e disciplina regionale: quando la sanatoria è inammissibile
La sentenza del Consiglio di Stato ricorda che nella disciplina del condono edilizio convergono la competenza legislativa esclusiva dello Stato e quella concorrente delle Regioni
Ordine di demolizione e silenzio-assenso
Un altro aspetto controverso della vicenda riguardava il decorso del termine biennale previsto dall’art. 5, comma 5, della L.R. Toscana n. 53/2004 per la definizione delle domande di condono. Secondo l’appellante, l’inerzia dell’Amministrazione avrebbe determinato l’accoglimento implicito dell’istanza per effetto del silenzio-assenso.
Anche su questo punto, il Consiglio di Stato ha ribadito che il superamento del termine per la definizione del condono non determina l’automatica regolarizzazione dell’abuso, ma al più configura un’ipotesi di silenzio inadempimento, che legittima il privato a proporre un’azione avverso l’inerzia dell’Amministrazione. Pertanto, la mancata definizione della domanda non ha alcun effetto sanante sull’opera abusiva, che rimane assoggettata alle ordinarie conseguenze sanzionatorie, inclusa la demolizione.
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Sentenza Consiglio di Stato 27 febbraio 2025, n. 1721IL NOTIZIOMETRO