Condono edilizio e disciplina regionale: quando la sanatoria è inammissibile

La sentenza del Consiglio di Stato ricorda che nella disciplina del condono edilizio convergono la competenza legislativa esclusiva dello Stato e quella concorrente delle Regioni

di Redazione tecnica - 05/03/2025

Conclusioni

La sentenza del Consiglio di Stato conferma ancora una volta l’autonomia delle Regioni nella disciplina del condono edilizio, ribadendo che la normativa statale sul terzo condono non impedisce al legislatore regionale di stabilire criteri più restrittivi per la sanatoria delle opere abusive.

Inoltre, i giudici hanno chiarito che il principio del tempus regit actum prevale sull’affidamento del privato, il quale non può pretendere di beneficiare di una disciplina ormai superata. Infine, il decorso del termine per la definizione della domanda di condono non comporta alcuna forma di sanatoria automatica, ma semmai legittima un’azione contro l’inerzia dell’Amministrazione.

Si tratta di una pronuncia di particolare rilievo per gli operatori del settore, che conferma la necessità di un attento esame della normativa regionale prima di presentare un’istanza di condono edilizio.

© Riproduzione riservata