Contenziosi Superbonus, le soluzioni alternative alla causa
Se qualcosa va storto l’ordinamento italiano offre ai proprietari e ai costruttori vari strumenti per far valere i propri diritti, utili per accertare gli aspetti tecnici e per evitare una causa
Strategie alternative
Vi sono alcuni strumenti meno conosciuti, che possono risolvere le difficoltà che i mezzi appena illustrati si portano inevitabilmente dietro. In alcuni casi è infatti possibile chiedere un accertamento tecnico preventivo (Atp), un procedimento cautelare che serve a determinare le cause tecniche oggettive che hanno determinato un vizio.
L’istituto viene disciplinato all’art. 696 c.p.c., che recita: “Chi ha urgenza di far verificare, prima del giudizio, lo stato dei luoghi o la qualità o la condizione di cose, può chiedere, a norma degli articoli 692 e seguenti, che sia disposto un accertamento tecnico o un ispezione giudiziale”. Non è detto, però, che l’Atp venga accordata dal giudice, in quanto i requisiti per ottenerla sono decisamente stringenti, passando innanzitutto per il fatto che la questione del contenzioso deve essere caratterizzata da un certo grado di “urgenza”, che il giudice potrebbe non rilevare.
Più vantaggiosa potrebbe allora risultare la strada del c.d. “accertamento tecnico a fini conciliativi” (o Atp conciliativa), regolato dall’art. 696-bis cpc, per il quale non è necessario il carattere dell’urgenza.
L’art. 696 bis c.p.c. dispone infatti: “L’espletamento di una consulenza tecnica, in via preventiva, può essere richiesto anche al di fuori delle condizioni di cui al primo comma dell’articolo 696, ai fini dell’accertamento e della relativa determinazione dei crediti derivanti dalla mancata o inesatta esecuzione di obbligazioni contrattuali o da fatto illecito. Il giudice procede a norma del terzo comma del medesimo articolo 696. Il consulente, prima di provvedere al deposito della relazione, tenta, ove possibile, la conciliazione delle parti”.
Si tratta, in altre parole, di un procedimento con il quale si chiede al giudice di nominare un tecnico (CTU) che verifichi la situazione reale, individuando se esiste un credito e a carico di chi, prima ancora che ciascuna parte possa decidere di instaurare una causa. Lo scopo finale di tale strumento può essere quello di “mostrare” alle parti quale sarebbe l’esito tecnico del giudizio, se questo avesse inizio, puntando così ad accertare la verità con l’effetto di distogliere la controparte dall’attivare la tradizionale macchina giudiziaria.
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