Controlli, ruolo del RUP e del DEC: cosa cambia con il nuovo Codice dei contratti

Controlli in fase di esecuzione, responsabilità di RUP e DEC nei contratti di servizi e forniture: cosa prevede il nuovo Codice dei contratti pubblici (D.Lgs. 36/2023)

di Redazione tecnica - 26/03/2025

Cosa cambia con il nuovo Codice dei contratti

Il nuovo Codice conferma e rafforza questi principi, semplificando la struttura normativa ma mantenendo alta l’attenzione sulla fase esecutiva.

Le principali novità sono:

  • Art. 15 – Responsabile unico di progetto (RUP) - Non cambia la sostanza: il RUP è ancora il punto di regia dell’intera procedura, dall’affidamento all’esecuzione. Deve coordinare i soggetti coinvolti nell’appalto, inclusi i direttori dell’esecuzione.
  • Art. 114 – Direzione dell’esecuzione nei servizi e forniture - Ricalca l’art. 111 del vecchio Codice, ma inserisce in modo chiaro le responsabilità del direttore dell’esecuzione. Il DEC ha obbligo di controllo continuo, redazione di verbali e report e comunicazione tempestiva al RUP.
  • Allegato II.14 – Regole tecniche per la direzione dell’esecuzione - Riprende in larga parte il contenuto del DM 49/2018, mantenendone l’impianto e aggiornandolo al nuovo quadro.

In definitiva, ANAC conferma che:

  • i controlli non sono discrezionali: RUP e DEC devono garantire verifiche formali, oggettive e tracciabili. Nessuna prestazione si considera eseguita se non documentata.
  • i pagamenti sono subordinati al controllo: l’art. 114 richiama espressamente che la liquidazione avviene solo dopo la verifica della regolare esecuzione. In mancanza, si espongono amministrazioni e funzionari a responsabilità diretta.
  • somma urgenza e programmazione non sono alternative: l’affidamento in somma urgenza non può mai sostituire una corretta programmazione ordinaria. In caso contrario, si crea una zona grigia pericolosa, come evidenziato nella delibera ANAC.

Non basta, dunque, nominare un DEC o prevedere un piano degli interventi nel capitolato: serve attuare realmente il controllo, tracciarlo, e intervenire in tempo quando qualcosa non va. Nel nuovo contesto normativo, non è più tollerabile una gestione approssimativa dell’esecuzione, tanto meno nei servizi continuativi o ad alta rilevanza sociale. Il principio del risultato si applica anche (e soprattutto) nella fase di esecuzione.

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