Correttivo Codice dei contratti: il mistero della bozza e le differenze

Comincia l’iter di approvazione del Decreto Legislativo di modifica del Codice dei contratti che, dopo l’approvazione del Consiglio dei Ministri, presenta qualche differenza

di Gianluca Oreto - 15/11/2024

Correttivo a confronto: le differenze

Senza entrare nel merito dei contenuti di ogni singolo articolo, è possibile osservare quanto segue.

L’art. 12 (Modifiche all’articolo 45 del decreto legislativo 31 marzo 2023, n. 36) della bozza approvata dal CdM prevedeva delle modifiche all’art. 45 del Codice dei contratti relativamente agli incentivi alle funzioni tecniche (salta l’estensione dell’incentivo a tutto il personale). Nella bozza bollinata questa modifica non è più presente.

L’art. 16 (Modifiche all’articolo 58 del decreto legislativo 31 marzo 2023, n. 36) della bozza approvata dal CdM prevedeva delle modifiche all’art. 58 del Codice dei contratti relativamente alla suddivisione in lotti. Nella bozza bollinata questa modifica non è più presente.

L’art. 26 (Modifiche all’articolo 99 del decreto legislativo 31 marzo 2023, n. 36) della bozza approvata dal CdM prevedeva delle modifiche all’art. 99 del Codice dei contratti relativamente alla verifica del possesso dei requisiti. Nella bozza bollinata questa modifica non è più presente.

Il nuovo art. 30 (Abrogazione dell’articolo 109 del decreto legislativo 31 marzo 2023, n. 36) presente nella bozza bollinata dalla RGS (e non presente in quella approvata dal CdM) prevede l’abrogazione dell’art. 109 del Codice dei contratti relativo alla “reputazione dell’impresa”. Abrogando questo articolo, di fatto, salta il rating di impresa (che era arrivato al secondo tentativo ma evidentemente non è ancora pronto o accettato).

L’art. 34 (Modifiche all’articolo 117 del decreto legislativo 31 marzo 2023, n. 36) della bozza approvata dal CdM prevedeva delle modifiche all’art. 117 del Codice dei contratti relativamente alle garanzie definitive. Nella bozza bollinata questa modifica non è più presente.

Infine, l’art. 64 (Inserimento dell’articolo 226-bis al decreto legislativo 31 marzo 2023 e conseguenti disposizioni di coordinamento) della bozza approvata dal CdM diventa il nuovo art. 62 della bozza bollinata dalla RGS cambiando il titolo in “Razionalizzazione della disciplina degli allegati e conseguenti disposizioni di coordinamento”. Molto importante il contenuto di questo articolo perché dispone l’abrogazione di gran parte degli allegati al Codice e la pubblicazione di più decreti ministeriali che li sostituiranno (più facilmente modificabili in futuro ma che porteranno il quadro normativo ad una nuova esplosione come quella del 2016).

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