Correttivo al Codice dei contratti: vera evoluzione o manutenzione ordinaria?
La pubblicazione del D.Lgs. n. 209/2024 di modifica del D.Lgs. n. 36/2023 rappresenta una nuova rivoluzione normativa oppure una semplice manutenzione del “Codice dei contratti”?
Una riforma prudente
Dal punto di vista contenutistico, il decreto correttivo modifica “solo” un terzo degli articoli del Codice, e per la maggior parte interviene sugli allegati. Solo un articolo è stato interamente riscritto, mentre tre sono stati introdotti ex novo.
«Anche se il Decreto legislativo n. 209 del 2024 rappresenta un intervento normativo quanto mai corposo e articolato – rileva il Presidente Contessa - esso non mira (al contrario di quanto accaduto in occasione di alcuni degli interventi di correzione al “Codice 50”) a metterne in discussione l'impianto normativo, la struttura e, in ultima analisi, la stessa filosofia di fondo».
La Parte Prima del Codice, quella sui princìpi generali, rimane praticamente intatta. Una scelta tutt’altro che banale: significa che la visione ispiratrice del Codice (fiducia, risultato, semplificazione) non viene messa in discussione neanche da chi avrebbe avuto titolo per farlo. Le uniche modifiche alla prima parte riguardano:
- l'articolo 8 relativo alla disciplina dell'equo compenso;
- l'articolo 11 che riguarda il tema delle tutele lavoristiche e dell'individuazione del CCNL applicabile.
Un dato che fa riflettere: la componente politica ha scelto di non toccare le fondamenta costruite da un organo tecnico, ribaltando il classico schema dialettico tra potere politico e sapere specialistico.
Documenti Allegati
Contributo sul Codice dei contratti ContessaIL NOTIZIOMETRO