Costi della manodopera, le incertezze del correttivo al Codice Appalti
Il correttivo al Codice dei contratti è intervenuto sui contratti collettivi ma non sul ribasso dei costi della manodopera. Sarà un problema?
Conclusioni
A parere di chi scrive, quello del ribasso dei costi della manodopera è un falso problema legato soprattutto alle difficoltà nel comprendere la differenza tra ribasso assoluto e ribasso relativo.
La norma non consente ribassi assoluti sui costi della manodopera rispetto al CCNL applicato dall’operatore economico. Tuttavia, il confronto tra il CCNL indicato dalla stazione appaltante e quello adottato dall’operatore economico è l’aspetto più delicato. Infatti:
- la stazione appaltante deve stimare i costi della manodopera in base al CCNL che ritiene idoneo per il settore oggetto dell’appalto, tenendo conto di minimi salariali, tutele normative e orari di lavoro;
- l’operatore economico, applicando un CCNL diverso (purché sottoscritto da organizzazioni sindacali rappresentative), potrebbe giustificare costi differenti, ma deve dimostrare che rispettano la normativa e le condizioni contrattuali.
In definitiva, il problema non è il ribasso in sé, ma l’equilibrio tra i contratti collettivi applicabili e l’effettiva tutela dei lavoratori. Un equilibrio che, al momento, resta affidato alla discrezionalità delle stazioni appaltanti e all’interpretazione dei giudici amministrativi.
È evidente che le modifiche relative ai contratti collettivi (pur cervellotiche) rappresentano un passo avanti, ma un intervento più incisivo sul comma 14 dell’art. 41 del Codice avrebbe probabilmente garantito una maggiore efficacia normativa.
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