Decreto PA 2025: la nota ANCI per gli enti locali

Focus dell'Associazione sulle nuove misure per il reclutamento, la mobilità e il rafforzamento delle Pubbliche Amministrazioni. Ecco le principali indicazioni

di Redazione tecnica - 19/03/2025

Reclutamento di diplomati ITS Academy nell’Area Funzionari

Uno dei principali interventi riguarda il potenziamento del reclutamento di giovani diplomati degli ITS Academy nelle amministrazioni locali. La norma, richiesta dall’ANCI, integra l’art. 3-ter del D.L. 44/2023, convertito dalla L. 74/2023, con l’obiettivo di attrarre giovani tecnici altamente specializzati nei Comuni e nelle Città Metropolitane.

In particolare, il decreto stabilisce che gli enti locali potranno destinare il 10% delle proprie capacità assunzionali all’inserimento di diplomati presso gli Istituti Tecnologici Superiori (ITS Academy) e dai percorsi formativi previsti dal DPCM 25 gennaio 2008.

Questa percentuale si aggiunge a quelle già previste per:

  • apprendistato (20%), disciplinato dal primo comma dell’art. 3-ter;
  • contratti di formazione-lavoro (20%), ai sensi del secondo comma del medesimo articolo.

I giovani selezionati saranno assunti con contratti a tempo determinato e inquadrati nell’Area Funzionari. Al termine del periodo di lavoro, in presenza dei requisiti per l’accesso al pubblico impiego (compresa la laurea) e di una valutazione positiva, i contratti potranno essere convertiti a tempo indeterminato, nel limite delle facoltà assunzionali già autorizzate.

A sostegno del percorso formativo, il decreto prevede inoltre l’accesso al progetto "PA 110 e lode", che consente di completare gli studi universitari in parallelo all’attività lavorativa.

Mobilità obbligatoria prima dei concorsi: il nuovo regime dal 2026

Un’altra innovazione di rilievo riguarda la mobilità del personale pubblico, che viene profondamente riformata dal nuovo art. 30, comma 2-bis, del D.Lgs. 165/2001.

Il decreto stabilisce che, prima di bandire un concorso, le amministrazioni devono destinare almeno il 15% delle facoltà assunzionali alla mobilità volontaria. Ciò significa che, in via prioritaria, i posti disponibili dovranno essere assegnati a dipendenti pubblici già in servizio, che:

  • prestano servizio in comando o fuori ruolo presso l’amministrazione da almeno 12 mesi;
  • hanno presentato domanda di trasferimento;
  • hanno ottenuto una valutazione della performance positiva.

La riforma entrerà in vigore dal 2026, grazie a una deroga contenuta nel D.L. n. 202/2024, convertito dalla Legge n. 15/2025, che consente agli enti di programmare con gradualità l’attuazione della nuova disciplina.

Inoltre, il decreto introduce misure sanzionatorie per chi non rispetta le nuove regole:

  • se un ente non attiva la mobilità, le facoltà assunzionali per l’anno successivo saranno ridotte del 15%.
  • i comandi in essere cesseranno automaticamente dopo sei mesi, e non potranno essere riattivati per 18 mesi, neppure per personale diverso da quello cessato.

Secondo ANCI, questa norma potrebbe creare difficoltà ai piccoli Comuni, che hanno esigenze assunzionali molto limitate e potrebbero essere penalizzati dal meccanismo rigido imposto dal decreto.

 

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