Decreto taglia cessioni: negativa la valutazione di ANCE
In audizione al Senato l’Associazione Nazionale Costruttori Edili (ANCE) ha espresso il suo disappunto sul Decreto Legge n. 39/2024 che mette fine alle opzioni alternative
Stop alle opzioni alternative per il bonus 75% barriere architettoniche
L’art. 1, comma 4, del D.L. n. 39/2024 opera una nuova stretta sull’utilizzo delle opzioni alternative per il bonus 75% barriere architettoniche. Con questa disposizione viene previsto che su questo bonus edilizio le opzioni possono continuare ad applicarsi alle spese sostenute successivamente al 31 dicembre 2023 soltanto in relazione agli interventi per i quali entro il 30 marzo 2024:
- risulti presentata la richiesta del titolo abilitativo, ove necessario;
- siano già iniziati i lavori oppure, nel caso in cui i lavori non siano ancora iniziati, sia già stato stipulato un accordo vincolante tra le parti per la fornitura dei beni e dei servizi oggetto dei lavori e sia stato versato un acconto sul prezzo, se per gli interventi non è prevista la presentazione di un titolo abilitativo.
La valutazione di ANCE
Le nuove regole intervengono su un’agevolazione, il cd. Bonus Barriere architettoniche, su cui era già intervenuto di recente il DL 212/2023 che ne aveva ridotto sensibilmente l’ambito applicativo ed imposto un primo blocco alla possibilità di optare per la cessione del credito e per lo sconto in fattura per tutti i contribuenti, diversi dai condomini e dalle persone fisiche proprietarie di unifamiliari adibite ad abitazioni principali e con “quoziente familiare” ≤ 15 mila euro. Anche questi ultimi, adesso, vengono interessati dall’ulteriore stretta prevista dal DL 39/2024.
Di fatto viene fortemente limitata la possibilità di utilizzare questo tipo di agevolazione per interventi con una riconosciuta valenza sociale, senza introdurre alcuna deroga neanche in caso di beneficiari con disabilità riconosciuta e idoneamente attestata.
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