Decreto taglia cessioni e Superbonus, critiche e proposte dei Commercialisti
Il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili sulla critica preconcetta contro lo sconto in fattura e la cessione del credito d’imposta
Sbagliata la critica al meccanismo delle opzioni alternative
La prima riguarda il meccanismo delle opzioni alternative (sconto in fattura e cessione del credito) di cui all’art. 121 del Decreto Legge n. 34/2020 (Decreto Rilancio). Pur condividendo la fine della stagione del superbonus 110% (meno le modalità, n.d.r.), i commercialisti affermano che “la critica preconcetta per meccanismi tecnici quali lo sconto in fattura e la cessione del credito d’imposta è sbagliata”.
Secondo il CNDCEC “Applicati su percentuali di agevolazione in linea con quelle che tradizionalmente sono previste nel nostro ordinamento e assistiti da visti di conformità e altri strumenti di controllo preventivo, i citati meccanismi di sconto e cessione costituiscono modalità tecniche di fruizione dei benefici estremamente efficaci e socialmente assai più eque delle detrazioni fiscali, in quanto consentono di fruirne a tutti i contribuenti e non soltanto a quelli con redditi imponibili più elevati e quindi con imposte “capienti””.
“Se il problema è il monitoraggio di queste agevolazioni per verificare che non portino a oneri per il bilancio dello Stato maggiori di quelli previsti - continuano i commercialisti - la soluzione passa, per l’appunto, attraverso l’introduzione di efficaci meccanismi di monitoraggio, non attraverso l’eliminazione di tali efficaci meccanismi di agevolazione. Il decreto-legge n. 39 del 2024 introduce, forse tardivamente, questi meccanismi di monitoraggio; e su questo l’unico auspicio è che le norme attuative disegnino adempimenti i più essenziali possibili e procedure le più semplici possibili”.
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