Detrazioni fiscali: il riordino in base alla Legge di Bilancio 2025
Il ddl di Bilancio 2025 introduce l'art. 16-ter al TUIR, che prevede dei limiti di accesso alle detrazioni legati a reddito e quoziente familiare
Limiti alle detrazioni: alcuni esempi di applicazione
Primo esempio
Il Sig. Moretti ha sostenuto spese pari ad € 150.000 per ristrutturare la sua abitazione principale. Il suo reddito complessivo è di € 75.001 e non ha figli.
Pertanto, i dati da prendere in considerazione sono i seguenti:
Comma 1 - reddito superiore a 75.000 euro: si applica il limite alle detrazioni
Comma 2 – importo base € 14.000 (limite di spesa massimo)
Comma 3 – coefficiente da applicare: 0,50 (senza figli)
Si procede al calcolo in base ai dati del primo, secondo e terzo comma:
€ 14.000 x 0,5 = € 7.000 (detrazione massima)
Pertanto, il Sig. Moretti ha la possibilità di detrarre ogni anno al massimo 7.000 euro. Considerato che ha speso € 150.000 per interventi sull’abitazione principale, tenuto conto della detrazione decennale pari al 50% in 10 anni, egli potrà portare in detrazione al massimo 7.000 euro invece di 7.500 euro (€ 150.000 al 50% = € 75.000/10), con una perdita netta di 5.000 euro complessivi (€ 500 x 10 anni), oltre a perdere la possibilità di “scaricare” altri oneri e spese detraibili.
Secondo esempio
Il Sig. Costa ha sostenuto spese per € 80.000 per ristrutturare la sua abitazione principale. Il suo reddito complessivo è di € 75.001 e ha due figli che si trovano nelle condizioni previste nell’articolo 12, comma 2.
Pertanto, i dati da prendere in considerazione sono i seguenti:
Comma 1 - reddito superiore a 75.000 euro: si applica il limite alle detrazioni
Comma 2 – importo base € 14.000 (limite di spesa massimo)
Comma 3 – coefficiente da applicare: 0,85 (2 figli)
Si procede al calcolo in base ai dati del primo, secondo e terzo comma:
€ 14.000 x 0,85 = € 11.900 (detrazione massima)
Pertanto, il Sig. Costa ha la possibilità di detrarre al massimo 11.900 euro. Considerato che ha speso € 80.000 per interventi sull’abitazione principale, tenuto conto della detrazione decennale pari al 50% in 10 anni, egli potrà portare in detrazione tutta la spesa sostenuta in quanto rientra nel limite delle 11.900 euro. Infatti, 80.000 euro al 50% = € 40.000/10 = € 4.000. Avrà anche ampio margine per portare in detrazione altri oneri e spese abitualmente sostenuti.
Terzo esempio
Il Sig. Melillo ha sostenuto, per ristrutturare la sua abitazione principale, spese per € 260.000. Il suo reddito complessivo è di € 110.000 e ha tre figli che si trovano nelle condizioni previste nell’articolo 12, comma 2.
Pertanto, i dati da prendere in considerazione sono i seguenti:
Comma 1 - reddito superiore a 100.000 euro: si applica il limite alle detrazioni
Comma 2 – importo base € 8.000 (limite di spesa massimo)
Comma 3 – coefficiente da applicare: 1 (più di 2 figli)
Si procede al calcolo in base ai dati del primo, secondo e terzo comma:
€ 8.000 x 1 = € 8.000 (detrazione massima)
Pertanto, il Sig. Melillo ha la possibilità di detrarre al massimo 8.000 euro. Considerato che ha speso € 260.000 per interventi sull’abitazione principale, tenuto conto della detrazione decennale pari al 50% in 10 anni, egli potrà portare in detrazione al massimo 8.000 euro invece di 13.000 euro (€ 260.000 al 50% = € 130.000/10), con una perdita netta di 50.000 euro complessivi (€ 5.000 x 10 anni), oltre a perdere la possibilità di “scaricare” altri oneri e spese detraibili.
La considerazione da fare sull’applicazione dei limiti di detrazione è che si possono creare delle forti differenze ai limiti inferiori e superiori degli importi base. Ad esempio, due contribuenti con 1.000 euro di differenza di reddito, il primo con 74.500 euro e l’altro con 75.500 euro, senza figli e con 150.000 euro di spese di ristrutturazione, subiscono un trattamento completamente diverso: il primo detrae 75.000 euro, il secondo solo 70.000 euro. Inoltre, il primo continua a portare in detrazione tutti gli altri oneri e spese mentre il secondo no.
IL NOTIZIOMETRO