Detrazioni fiscali e riqualificazione energetica: il rapporto annuale ENEA 2024
Il report analizza l'andamento delle detrazioni per interventi effettuati nel 2023. Necessario un cambio di passo nel sistema delle agevolazioni, soprattutto in chiave Direttiva Green
Riforma incentivi e Direttiva Green: quali prospettive per il futuro?
In questo contesto, rileva l'approvazione della nuova Direttiva 2024/1275/UE (c.d. "Direttiva Green"), con cui l’Europa ha rafforzato i requisiti minimi di prestazione energetica per raggiungere l'obiettivo di un parco edilizio neutrale dal punto di vista climatico entro il 2050.
L’Italia avrà due anni per recepire la Direttiva, adattandola al proprio contesto nazionale, dove il tema della povertà energetica, l’età avanzata degli edifici e la complessità del patrimonio immobiliare richiedono un approccio equilibrato.
Alla luce della nuova Direttiva EPBD e dei risultati messi in evidenza dal bilancio ENEA, diventa essenziale riformare il sistema di incentivi, basandolo su tre pilastri:
- Incentivi modulati in base alle prestazioni
raggiunte
- Premiare gli interventi più incisivi, anziché quelli “puntuali”;
- Introdurre massimali omnicomprensivi, evitando distorsioni e sprechi.
- Pianificazione a lungo termine
- La durata degli incentivi dovrebbe essere pluriennale (almeno decennale) per garantire stabilità e programmazione;
- Superare il concetto di bonus “a scadenza”, che genera corse all’ultimo minuto e incertezza nel settore.
- Strumenti di finanziamento accessibili
- Affiancare alle detrazioni prestiti agevolati e garanzie pubbliche, per consentire l’accesso agli incentivi anche alle famiglie con redditi più bassi.
Conclusioni: serve un piano strutturale per l’efficienza energetica
La sfida della transizione energetica richiede una politica stabile, equa ed efficace. Le detrazioni fiscali hanno dimostrato di essere strumenti validi, ma necessitano di una razionalizzazione per evitare sprechi e garantire l’accesso a tutti i cittadini.
L’Italia dovrà definire la propria strategia nazionale, integrando le nuove regole europee con strumenti di finanziamento adeguati. Solo così sarà possibile trasformare il patrimonio edilizio in un motore di sostenibilità, allineandosi agli obiettivi di neutralità climatica al 2050.
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