Direttiva Green: tutte le novità nel testo approvato
Ok alla revisione operata dal Trilogo. Ecco cosa cambia in termini di obiettivi di riqualificazione e prestazioni energetiche. Novità anche per caldaie e APE
Direttiva Green: i nuovi obiettivi per gli edifici
Al centro del dibattito di questi mesi, l’art. 9 della Direttiva. Fino allo scorso marzo, la bozza di testo, approvata dal Parlamento prevedeva i seguenti standard:
- per gli edifici residenziali:
- il raggiungimento della classe energetica "E" entro il 2030;
- il raggiungimento della classe energetica "D" entro il 2033.
- per gli edifici non residenziali e pubblici:
- il raggiungimento della classe energetica "E" entro il 2027;
- il raggiungimento della classe energetica "D" entro il 2030
- per gli edifici di nuova costruzione:
- quelli pubblici dovranno essere ZEB (a zero emissioni) dal 2026
- per gli altri edifici, l'obbligo scatterà dal 2028;
- installazione di impianti solari fotovoltaici:
- su tutti i nuovi edifici entro il 2028;
- su tutti gli altri edifici entro il 2032.
Inoltre erano previste delle esenzioni dagli obblighi per:
- edifici vincolati e protetti;
- edifici storici;
- edifici temporanei;
- chiese;
- abitazioni indipendenti con superficie inferiore ai 50 metri quadri.
- case vacanza, ovvero seconde case utilizzate per meno di 4 mesi all'anno.
Un impianto che ha generato un’alzata di scudi da più parti – in Italia si è addirittura parlato di “patrimoniale mascherata” – e che ha portato a una revisione del testo, adesso approvato in Commissione.
Scendendo nel dettaglio, si conferma adesso l’obbligo, a partire dal 2030, di costruire tutti i nuovi edifici residenziali a emissioni zero. Stesso standard per gli edifici pubblici invece dal 2028. Obiettivo finale per il 2050 è avere l’intero patrimonio edilizio esistente a emissioni zero.
Per quanto riguarda il patrimonio esistente, cambiano i parametri per la riqualificazione degli edifici:
- per gli edifici residenziali si conferma l’obiettivo del 15% degli edifici da ristrutturare, ma senza fare riferimento alla classe energetica, in favore invece delle medie di riferimento per ciascun Paese sull’intero patrimonio edilizio; previsto anche un obiettivo di riduzione dei consumi di energia: del 16% nel 2030 e del 20-22% entro il 2035.
- per gli edifici non residenziali, almeno il 16% di quelli con le peggiori prestazioni dovrà essere ristrutturato entro il 2030 e il 26% entro il 2033.
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