Direttiva Green: tutto quello che c'è da sapere

La UE punta entro il 2050 alla decarbonizzazione degli immobili. Come arrivarci? Ecco obiettivi, tappe, benefici e criticità della EPBD

di Redazione tecnica - 02/09/2024

Entrata in vigore lo scorso 29 maggio, la Direttiva Green, ufficialmente conosciuta come Direttiva sulla Prestazione Energetica degli Edifici (EPBD - Energy Performance of Buildings Directive), rappresenta uno dei pilastri fondamentali della strategia dell'Unione Europea per migliorare l'efficienza energetica e ridurre le emissioni di gas serra.

Direttiva Green: come raggiungere l’obiettivo emissioni zero

Entro il 31 dicembre 2025, gli Stati membri dovranno presentare il piano strategico per il raggiungimento degli obiettivi, garantendo la piena operatività a partire dal 29 maggio 2026.

A essere interessati, in Italia, dovrebbero essere circa 12 milioni di edifici, con un investimento stimato tra gli 800 e i 1.100 miliardi di euro.

Gli obiettivi principali della EPBD possono essere così riassunti:

  • riduzione dei consumi energetici: la direttiva mira a ridurre il consumo energetico degli edifici, che rappresentano circa il 40% del consumo energetico totale dell'UE;
  • riduzione delle emissioni di CO2: attraverso l'efficienza energetica, la direttiva contribuisce alla riduzione delle emissioni di gas serra, in linea con gli impegni dell'UE nell'ambito dell'Accordo di Parigi;
  • promozione delle energie rinnovabili: la EPBD incoraggia l'integrazione delle energie rinnovabili negli edifici, ad esempio attraverso l'installazione di impianti fotovoltaici o l’eliminazione di elementi alimentati con combustibili fossili (ad esempio le caldaie a gas).
  • sviluppo di Edifici a Energia Quasi Zero (nZEB): la direttiva prevede che tutti i nuovi edifici siano nZEB dal 2030, il che significa che dovrebbero avere un consumo energetico molto basso, coperto in larga parte da fonti rinnovabili;
  • ristrutturazione del parco immobiliare esistente: la EPBD promuove la ristrutturazione degli edifici esistenti per migliorare la loro efficienza energetica, contribuendo così alla riduzione del consumo energetico complessivo, per garantire l’obiettivo di decarbonizzazione complessiva del patrimonio edilizio entro il 2050.

 

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