Direttiva Green: tutto quello che c'è da sapere

La UE punta entro il 2050 alla decarbonizzazione degli immobili. Come arrivarci? Ecco obiettivi, tappe, benefici e criticità della EPBD

di Redazione tecnica - 02/09/2024

Misure chiave della EPBD

Attestati di Prestazione Energetica

Entro il 29 maggio 2026 il nostro Paese dovrà aggiornare l’attestato di prestazione energetica (APE) degli edifici, come previsto dall’art. 19 e dall’Allegato V alla nuova Direttiva UE 2024/1275 (Direttiva Green).

L’attestato di prestazione energetica dovrà comprendere la prestazione energetica di un edificio espressa in kWh/(m2.a) da un indicatore numerico del consumo di energia primaria, e alcuni valori di riferimento quali:

  • i requisiti minimi di prestazione energetica
  • norme minime di prestazione energetica
  • requisiti degli edifici a energia quasi zero
  • requisiti degli edifici a emissioni zero.

Il nuovo APE specificherà la classe di prestazione energetica dell’edificio su una scala che usa solo le lettere da A a G. La lettera A corrisponde agli edifici a emissioni zero (art. 2, punto 2 della direttiva) e la lettera G corrisponde agli edifici con le prestazioni peggiori del parco immobiliare nazionale al momento dell’introduzione della scala.

Gli Stati membri che hanno ridefinito le loro classi di prestazione energetica l’1 gennaio 2019 o in data successiva e prima del 28 maggio 2024, possono posticipare la ridefinizione delle loro classi di prestazione energetica fino al 31 dicembre 2029.

Riduzione dei consumi di energia primaria

La direttiva prevede diversi step finalizzati alla riduzione dei consumi di energia primaria:

  • per gli edifici residenziali:
    • -16% entro il 2030 e -20%/-22% entro il 2035;
    • almeno il 55% della riduzione dovrà coinvolgere il 43% degli immobili con le prestazioni peggiori;
    • dal 2030 tutti gli edifici di nuova costruzione dovranno essere NZEB;
  • per gli edifici non residenziali:
    • -16% nella quota dei consumi entro il 2030 e -26% entro il 2033;
    • dal 2028, tutti i nuovi edifici pubblici dovranno essere a zero emissioni.

Installazione pannelli fotovoltaici

Secondo la EPBD, dovranno essere dotati di un impianto solare:

  • entro il 31 dicembre 2026, gli edifici pubblici e quelli non residenziali con superficie coperta utile superiore a 250 mq;
  • entro il 31 dicembre 2027 gli edifici pubblici, con superficie coperta utile oltre i 2.000 mq e gli edifici non residenziali con superficie coperta superiore a 500 mq e soggetti a ristrutturazione importante;
  • entro il 31 dicembre 2030 tutti gli edifici pubblici esistenti, con superficie utile superiore a 250 mq;
  • dal 1° gennaio 2029, tutti i nuovi edifici residenziali e i nuovi parcheggi coperti.

Installazione caldaie a gas

Se vengono favorite le energie rinnovabili, si punta invece alla disincentivazione dell’uso di energie da combustibili fossili: dal 1° gennaio 2025 sarà vietato il ricorso a incentivi, di qualunque tipo (ad esempio in Italia l’Ecobonus) sulle caldaie alimentate con combustibili fossili. La commercializzazione sarà poi vietata dal 2040.

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