Dissesto idrogeologico: le proposte di ANAC per una gestione efficiente delle risorse
I risultati dell'indagine conoscitiva dell'Autorità: necessario semplificare le procedure e definire meglio la programmazione degli interventi
L’analisi dei dati: risultati e osservazioni
L’atto di segnalazione è accompagnato da un approfondito report tecnico, che analizza i risultati di un’indagine basata su dati provenienti da diverse fonti, tra cui la piattaforma ReNDiS, la Banca Dati Nazionale dei Contratti Pubblici (BDNCP), le informazioni fornite direttamente dai Commissari straordinari e la relazione annuale 2023 del Ministro dell’Ambiente.
L’indagine copre gli affidamenti effettuati nelle regioni italiane dal 2010 e include una valutazione degli accordi di programma sottoscritti con le Regioni.
Secondo l’analisi statistica effettuata sui dati ReNDiS, tra il 1999 e il 2023 sono stati erogati alle Regioni 17,409 miliardi di euro, distribuiti su un totale di 25.240 interventi. Tuttavia, il report evidenzia che non è sempre chiaro quanti di questi interventi siano finalizzati alla prevenzione e all’eliminazione delle cause di dissesto idrogeologico, includendo anche attività di semplice manutenzione ordinaria.
Il report distingue tra due modelli operativi adottati dai Commissari straordinari:
- Commissari come Stazioni Appaltanti: in alcune regioni (Basilicata, Calabria, Liguria, Sicilia, Toscana, Friuli-Venezia Giulia, Puglia, Abruzzo, Lazio e Molise), il Commissario, o il soggetto attuatore da lui nominato, gestisce direttamente le gare d’appalto.
- Commissari in regime di avvalimento: in altre regioni (Campania, Emilia-Romagna, Lombardia, Marche, Piemonte, Sardegna, Umbria, Veneto, Valle d’Aosta e le Province Autonome di Trento e Bolzano), il Commissario si avvale delle strutture regionali o locali per l’esecuzione degli interventi. In questo secondo caso, l’efficacia operativa varia notevolmente in base alla capacità organizzativa e alle risorse delle strutture territoriali coinvolte.
Gli appalti e le tipologie di affidamenti
Nelle regioni dove i Commissari operano come stazioni appaltanti, il report registra 1.477 procedure d’appalto relative a lavori, per un valore complessivo di 1,76 miliardi di euro. La maggior parte dei finanziamenti è stata destinata a lavori con un importo compreso tra uno e cinque milioni di euro. Tuttavia, il numero più elevato di appalti riguarda interventi di importo inferiore a un milione di euro:
- appalti sotto il milione di euro: 1.075 procedure, di cui 474 con importi inferiori ai 150mila euro.
- appalti sopra il milione di euro: 402 procedure, con solo 37 gare sopra soglia comunitaria.
Dal punto di vista delle modalità di affidamento:
- la procedura aperta è stata utilizzata nel 31,3% dei casi.;
- le procedure semplificate, quali la negoziata senza bando e l’affidamento diretto, coprono rispettivamente il 27,9% e il 21,9% degli appalti.
In totale, quasi il 50% degli affidamenti è avvenuto tramite procedure semplificate, giustificate dall’esiguità degli importi e dalla necessità di garantire tempestività nell’esecuzione degli interventi.
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