L'edilizia libera non esiste (o quasi)
Guida per la sopravvivenza tra le disposizioni previste dal testo unico edilizia e la normativa collegata
Aggiornato il: 31/07/2024
Esiste una leggenda che narra di una tipologia di intervento edilizio definito “libero”, sul quale non sarebbe necessaria alcuna valutazione. Un mito alimentato da una lettura sommaria e parziale (spesso limitata al solo titolo) dell'art. 6 del d.P.R. n. 380/2001, il Testo Unico Edilizia, con la conseguenza che anche per un banale intervento è facile che possano nascere problematiche più o meno rilevanti, sulle quali occorre fare molta attenzione.
La struttura del d.P.R. n. 380/2001
Per comprendere da dove nascono queste “incomprensioni” è necessario fare un passo indietro e definire:
- la struttura del Testo Unico Edilizia;
- la differenza tra “edilizia” e “urbanistica”;
- la normativa edilizia e urbanistica;
- la tipologia di intervento edilizio;
- i regimi edilizi.
In questo approfondimento proveremo ad entrare nel dettaglio dei suddetti punti ma, per prima cosa, occorre capire cos'è il d.P.R. n. 380/2001 ovvero la norma che definisce nel nostro Paese i principi fondamentali e generali e le disposizioni per la disciplina dell'attività edilizia.
Tralasciando l'articolazione del testo unico edilizia, prima di addentrarsi all'interno di questa norma, occorre ricordare che:
- a prescindere dalle sue disposizioni, così come prevede l'art. 1 comma 2, restano ferme le disposizioni in materia di tutela dei beni culturali e ambientali (il d.Lgs. n. 42/2004), la normativa di tutela dell’assetto idrogeologico, e le altre normative di settore aventi incidenza sulla disciplina dell’attività edilizia;
- le Regioni esercitano la potestà legislativa concorrente in materia edilizia nel rispetto dei principi fondamentali della legislazione statale desumibili dalle disposizioni contenute nel testo unico; le Regioni a statuto speciale e le province autonome di Trento e di Bolzano esercitano la propria potestà legislativa esclusiva, nel rispetto e nei limiti degli statuti di autonomia e delle relative norme di attuazione (ragion per cui l'attività edilizia in Emilia Romagna ha delle peculiarità diverse da quelle della Regione Siciliana).
Ciò premesso, il d.P.R. n. 380/2001 è suddiviso in 3 parti:
- Parte I – Attività edilizia
- Parte II – Normativa tecnica per l’edilizia
- Parte III – Disposizioni finali
La Parte I è suddivisa in 4 titoli a loro volta suddivisi in capi e sezioni:
- Titolo I - Disposizioni generali
- Capo I - Attività edilizia
- Titolo II - Titoli abilitativi
- Capo I – Disposizioni generali
- Capo II – Permesso di costruire
- Sezione I - Nozione e caratteristiche
- Sezione II - Contributo di costruzione
- Sezione III - Procedimento
- Capo III - Segnalazione certificata di inizio attività
- Titolo III - Agibilità degli edifici
- Capo I - Certificato di agibilità
- Titolo IV - Vigilanza sull’attività urbanistico-edilizia,
responsabilità e sanzioni
- Capo I - Vigilanza sull’attività urbanistico-edilizia e responsabilità
- Capo II - Sanzioni
- Capo III – Disposizioni fiscali
La Parte II è suddivisa 6 Capi a loro volta suddivisi in sezioni:
- Capo I - Disposizioni di carattere generale
- Capo II – Disciplina delle opere in conglomerato cementizio
armato, normale e precompresso e a struttura metallica
- Sezione I - Adempimenti
- Sezione II - Vigilanza
- Sezione III – Norme penali
- Capo III - Disposizioni per favorire il superamento e
l’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici
privati, pubblici e privati aperti al pubblico
- Sezione I - Eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici privati
- Sezione II - Eliminazione o superamento delle barriere architettoniche negli edifici pubblici e privati aperti al pubblico
- Capo IV – Provvedimenti per le costruzioni con particolari
prescrizioni per le zone sismiche
- Sezione I – Norme per le costruzioni in zone sismiche
- Sezione II - Vigilanza sulle costruzioni in zone sismiche
- Sezione III - Repressione delle violazioni
- Sezione IV - Disposizioni finali
- Capo V - Norme per la sicurezza degli impianti
- Capo VI - Norme per il contenimento del consumo di energia negli edifici
La terza e ultima parte contiene unicamente le disposizioni finali relative a:
- abrogazioni;
- norme che rimangono in vigore;
- entrata in vigore.
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