Equo compenso, appalto integrato, concorrenza: il no dei professionisti al Correttivo Codice Appalti
Per Ala Assoarchitetti e Inarsind il nuovo schema di decreto legislativo non risponde agli obiettivi di trasparenza e competitività posti in fase di modifica
Non sono pienamente concordi Ala Assoarchitetti e Inarsind rispetto ad alcune tra le modifiche apportate al d.Lgs. n. 36/2023 (Codice dei Contrattti Pubblici) con il correttivo approvato dal Consiglio dei ministri il 21 ottobre 2024 e recentemente “bollinato”.
Correttivo Codice Appalti: le critiche di ALA Assoarchitetti e Inarsind
Ad esprimere perplessità sono i presidenti delle due compagini sindacali, l'arch. Bruno Gabbiani e l'ing. Carmelo Russo, auspicando che nel corso dell'esame da parte del Consiglio di Stato, commissioni parlamentari e conferenza unificata possano trovare ascolto le considerazioni su alcuni punti critici del nuovo schema di decreto legislativo.
Questo soprattutto perché gli obiettivi di maggiore trasparenza e competitività nelle gare d’appalto che le modifiche al Codice avrebbero dovuto garantire, non solo non sarebbero stati raggiunti, ma avrebbero dato adito a fattori d’incertezza e di riduzione della trasparenza dei procedimenti d’appalto.
Vediamo nel dettaglio le principali perplessità su:
- equo compenso;
- appalti integrati;
- accordi quadro;
- direzione lavori;
- requisiti professionali;
- progettazione esecutiva.
IL NOTIZIOMETRO