Equo compenso, appalto integrato, concorrenza: il no dei professionisti al Correttivo Codice Appalti
Per Ala Assoarchitetti e Inarsind il nuovo schema di decreto legislativo non risponde agli obiettivi di trasparenza e competitività posti in fase di modifica
Accordi quadro e servizi tecnici
Altra criticità attiene il coordinamento tra art. 58 e 59 del Codice: l’art. 58 promuove, in aderenza ai principi europei, la suddivisione in lotti per favorire le PMI. Si tratta di una previsione nata per soddisfare le esigenze di acquisto standardizzate, ma l’accordo quadro di cui all'art. 59 oggi viene ampiamente utilizzato per affidare i servizi di ingegneria e architettura che, per loro natura, sono servizi intellettuali e non standardizzabili, uscendo dal libero mercato e finendo in un mercato secondario dove i players maggiori si aggiudicano gli accordi, per poi girarli, in lotti di ridotta dimensione, ai liberi professionisti.
Ne deriva che questa procedura può portare al mancato rispetto del principio dell’equo compenso, sul mercato secondario, e un conseguente impoverimento nel controllo della progettazione. Pertanto, si richiede che il ricorso all’accordo quadro per l’affidamento dei servizi intellettuali sia strettamente limitato alle attività di manutenzione ordinaria, caratterizzate da una forte ripetitività.
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