Equo compenso Architetti e Ingegneri: il CNI chiede un chiarimento urgente

Dal Consiglio Nazionale degli Ingegneri una Nota indirizzata alla Premier Giorgia Meloni e al Presidente di ANAC Giuseppe Busia in cui chiede un chiarimento sui criteri interpretativi dell’equo compenso

di Gianluca Oreto - 06/05/2024

L’errata applicazione della norma sull’equo compenso

Nonostante questo, il CNI ha registrato l’errata applicazione della norma, sovente disattesa negli affidamenti regolati dal Codice dei contratti pubblici da Amministrazioni e singole Associazioni di categoria che invocherebbero una serie di elementi ritenuti “ostativi”, quali:

  • il principio comunitario della concorrenza;
  • la specificità normativa del Codice, che dunque prevarrebbe rispetto alla Legge 49/23;
  • l’immodificabilità del primo in assenza di esplicita previsione (in ragione dell’art. 227 dello stesso D.lgs. n. 36/2023);
  • il principio ratione temporis.

Secondo i dati arrivati dall’Osservatorio del Centro Studi del CNI, sarebbero oltre l’80% del totale gli Enti che sostengono la disapplicazione della legge sull’Equo compenso, secondo i quali il loro comportamento sarebbe suffragato da diversi pronunciamenti e provvedimenti dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC).

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