Equo compenso Architetti e Ingegneri: il CNI chiede un chiarimento urgente
Dal Consiglio Nazionale degli Ingegneri una Nota indirizzata alla Premier Giorgia Meloni e al Presidente di ANAC Giuseppe Busia in cui chiede un chiarimento sui criteri interpretativi dell’equo compenso
L’equo compenso e i giovani professionisti
Relativamente alle recenti dichiarazioni di ANAC secondo cui l’equo compenso penalizzerebbe i professionisti più giovani e più piccoli, il CNI rileva “Chiunque conosce davvero il settore dei servizi di ingegneria e architettura è perfettamente al corrente che l’affidamento fiduciario è lo strumento principale per inserire i giovani professionisti nel mondo delle opere pubbliche, poiché, trattandosi di incarichi di minore complessità, si richiede come requisito il solo titolo professionale e una minore esperienza specifica. Acquisendo in questo modo esperienza e competenze da inserire nel curriculum, i giovani professionisti potranno successivamente partecipare alle gare di maggiore complessità, facendo leva sull’esperienza maturata e sulla capacità economica acquisita. Orbene, con l’applicazione dell’equo compenso, tali giovani vengono gratificati da un corrispettivo certamente più degno di quello riconosciuto nel recente passato, dal momento che riuscivano ad aggiudicarsi le gare soltanto perché “costretti” dal previgente quadro normativo ad offrire ribassi che hanno raggiunto anche il 90% del compenso”.
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