Equo compenso, BIM, affidamento diretto: le proposte ANCI di modifica al Codice Appalti 2023
Il contributo dell'Associazione su alcune criticità del Codice con le relative proposte emendative. Si chiede la disapplicazione della Legge n. 49/2023
Aumento soglia BIM
Infine, ANCI rileva che l’introduzione generalizzata dell’obbligo di appalti BIM per lavori superiori alla soglia di 1 milione dal 1° gennaio 2025 costringerebbe un grande numero di stazioni appaltanti a doversi dotare di personale certificato.
Come noto, le norme UNI sul BIM prevedono la necessità di ben quattro distinte figure (BIM Specialist, BIM Coordinator, BIM Manager e CDE Manager) che devono superare specifici esami presso enti accreditati per poter essere certificate.
Dai dati Accredia, il numero di professionisti certificati è ancora molto basso rispetto al necessario. Pochissimi professionisti lavorano presso le Pubbliche Amministrazioni, che sarebbero quindi costrette a ricorrere ad incarichi esterni.
Si propone di elevare alla soglia comunitaria l’applicabilità dell’obbligo di appalti BIM: in tal modo si inciderebbe soggettivamente su meno stazioni appaltanti, ed oggettivamente sugli appalti più complessi, ferma restando la possibilità, già prevista all’art. 43, c. 2, di far ricorso al BIM anche per importi inferiori.
Inoltre va chiarito che l’obbligo non si applica qualora siano già stati affidati incarichi a terzi, altrimenti si correrebbe il rischio di varianti ai contratti di progettazione già affidati.
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