Equo compenso, BIM, affidamento diretto: le proposte ANCI di modifica al Codice Appalti 2023
Il contributo dell'Associazione su alcune criticità del Codice con le relative proposte emendative. Si chiede la disapplicazione della Legge n. 49/2023
Indicazione e verifica CCNL
Per quanto riguarda l’obbligo previsto dall’art. 11 in capo alla stazione appaltante, di individuare un unico CCNL, secondo l’Associazione rischia di essere foriero di contenzioso, sia per la difficoltà di individuare il corretto codice ATECO collegato al CPV sia per la presenza, negli stessi settori, di diversi contratti, regolarmente sottoscritti e aventi le caratteristiche richieste dall’art. 11, ma che possono dipendere dalla dimensione o dalla configurazione dell’azienda.
A tale complessità si aggiungono le difficoltà connesse alla richiesta verifica di equivalenza, posta in capo alla Stazione appaltante, sui contenuti sia normativi che economici dei diversi contratti.
Si propongono quindi le seguenti modifiche:
- a) al comma 2, dopo le parole “gli enti concedenti indicano”, le parole: “il contratto collettivo applicabile” sono sostituite con le seguenti: “, con l’ausilio, ove richiesto, delle sedi territoriali dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, uno o più contratti collettivi applicabili”.
- b) Al comma 3 dopo le parole “il differente contratto collettivo da essi applicato, purché garantisca ai dipendenti”, le parole: “le stesse” sono sostituite con le seguenti: “tutele analoghe ed equiparabili a quelle indicate dalla stazione appaltante o dall’ente concedente”.
Documenti Allegati
DocumentoINDICE
IL NOTIZIOMETRO